La Rsa a Pettorano sul Gizio non si farà più: lo ha annunciato ieri sera il sindaco Pasquale Franciosa in un’assemblea cittadina convocata dall’amministrazione comunale. “La decisione la abbiamo presa ieri sera (martedì, ndr) – ha detto il sindaco, parlando però come imprenditore cointeressato al progetto – al termine di un lungo confronto con le società coinvolte, perché la società che deve realizzare la struttura teme ricorsi e blocchi dei lavori”.
Insomma troppo rumore intorno all’operazione che, evidentemente, una parte della maggioranza voleva far passare sotto silenzio, almeno così hanno denunciato i cittadini e consiglieri di opposizione ricordando come l’argomento sia stato annunciato solo dopo mesi dalla presentazione della domanda al Suap e solo dopo l’approvazione del Prg. Un incontro che è stato a tratti molto teso, tanto che al termine il consigliere di opposizione, Franco Oddi, ha preannunciato le sue dimissioni dopo che aveva chieste quelle del sindaco.
“La Rsa si farà in un altro Comune della Valle Peligna – ha annunciato Franciosa, prendendo di sorpresa anche i suoi colleghi di giunta – così abbiamo deciso” continuando sulla linea del “noi” inteso come società Progresso di cui è socia la moglie e lui amministratore, ma che non figura formalmente nella domanda presentata al Suap.
Un rumore legittimo, però, quello scoppiato intorno alla Rsa, se non altro dal punto di vista etico e politico, perché i terreni sui quali doveva essere realizzata, in località Pietre Regie, sono di proprietà proprio del sindaco (ovvero della moglie), terreni che una delibera di giunta del 2 aprile scorso avviava a trasformazione nella destinazione d’uso, da agricola e area socio-sanitaria. Un conflitto di interessi evidente che i cittadini presenti non hanno mancato di sottolineare.
“Nessuno è contrario alla Rsa e ai posti di lavoro che comporta – ha detto Oddi – ma nella gestione della vicenda c’è stata poca trasparenza, la struttura poteva e può essere fatta in altre zone ed è il Comune che deve decidere quali, non certo la società privata, perché al Comune spetta la pianificazione territoriale”.
Linea non condivisa dalla giunta, secondo cui la società ha chiesto quell’area “e noi abbiamo acconsentito” ha detto il vice sindaco Augusto De Panfilis.
L’intento di uscire dall’impasse scaricando la colpa del forfait del progetto “a chi ha remato contro” è stata latente, ma l’ex sindacalista Romano Della Monica non ha lasciato passare la linea: “Se la Rsa se ne va da Pettorano la colpa è solo del sindaco Franciosa – ha detto Della Monica – perché la vicenda non è stata discussa e gestita politicamente e perché qualche problema politico il conflitto di interessi del sindaco lo pone”.
“Si dimetta da sindaco e come imprenditore continui a fare il bene del paese – si è alzata una voce dal fondo della sala – non venga a dirci ora che è colpa nostra”.
Quel sogno che poco prima l’assessore ed ex sindaco Feliciano Marzuolo aveva descritto come “una piccola industria che in un incontro informale con la società – ha detto – avevamo concordato di piegare a favore dei pettoranesi, sia per i posti letto che per quelli di lavoro”.
Un investimento da circa 6 milioni di euro, per una Rsa mista (assistita, protetta e demenze) che svilupperà 120 posti letto e un’ottantina di posti di lavoro. Di cui ora godrà qualche altro Comune che il sindaco-imprenditore non ha voluto rivelare all’assemblea.
Ma di certo, in un modo o nell’altro, della vicenda si tornerà a parlare. E non solo a Pettorano.
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