In cassa sono rientrati, ad otto mesi dai precetti, poco più di 22mila euro sugli 85mila che il Comune doveva incamerare. Soldi che quattro società sportive dovevano e devono a palazzo San Francesco per i canoni di affitto delle strutture mai pagati dal 2008 al 2010.
A mettersi le mani al portafogli è stata in realtà solo la Basket Centro Abruzzo che, con una transazione siglata l’altro giorno, ha definito il suo debito con il Comune, pagando due terzi di quanto doveva. Ovvero 22.471,74 euro a fronte dei 33.711,36 euro di cui era debitrice.
La società, in questo modo, può ora rientrare nel Palasport di via XXV aprile, da dove era stata cacciata lo scorso anno in applicazione (finalmente) del regolamento comunale che vieta la concessione di spazi pubblici a chi è moroso nei confronti dell’ente.
Tant’è che la Basket Centro Abruzzo si era rifugiata finora nella palestra di Porta Napoli di proprietà della Provincia, struttura però ora chiusa per inagibilità. Con la transazione sottoscritta, in pratica, il Comune si accontenta dello sforzo fatto e di incassare i due terzi del credito, condonando cioè la cifra restante e permettendo così ai cestisti di utilizzare di nuovo le strutture pubbliche.
Diversa è invece la situazione per le altre società morose che, nel frattempo, si sono sciolte e che, per questo, non hanno urgenza di sanare il loro debito per potersi allenare.
C’è tuttavia il precetto che incombe sul patrimonio degli allora presidenti che, a tutti gli effetti, sono responsabili del debito contratto.
Il precetto, però, finora non si è mai concretizzato in esborso di denaro o in azione esecutiva (pignoramento dei beni), che pure avrebbe dovuto essere fatto nel giro di dieci giorni dal ricevimento.
In realtà ognuno, per suo conto, rivendica difetti e inesattezze nei calcoli fatti, e per questo il Comune ha intenzione di chiarire prima i diversi aspetti ed eventualmente addivenire anche con loro ad una transazione.
Il caso più singolare è quello dell’ex assessore e presidente del San Nicola calcio Sulmona, Lorenzo Fusco, a cui il Comune ha chiesto 23.324,54 euro di canoni arretrati. Fusco, tuttavia, ha contestato l’addebito, sottolineando come almeno una annualità contestata, quella della stagione 2008/2009, non è di sua competenza essendo diventato lui presidente del Sulmona calcio solo nel 2009.
C’è poi la Manhattan che contesta l’individuazione del presidente di turno in quegli anni e che deve 13.288,80 euro al Comune e la Polisportiva dilettantistica che deve 15.148,93 euro e che, a voce, ha detto di voler fare una piano di rientro rateizzato.
Trattative da portare avanti con l’ufficio legale del Comune che, però, oggi può contare su un solo addetto e che materialmente non riesce a stare dietro a tutte le incombenze e le pendenze che palazzo San Francesco ha in corso.
Chissà, insomma, quando e se le casse pubbliche rivedranno i soldi che gli spettano.
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