Il quartiere Valle Madonna resta in attesa, con i suoi allestimenti ricchi e scenici, gli addobbi e l’entusiasmo, ma la processione non passa. A fermare il passaggio della Madonna della Libera, oggi, è stato il cattivo tempo, o meglio, il timore che peggiorasse, anche se qualcuno ha fatto notare come non si trattasse poi di questo acquazzone, altri sottolineano poi come negli ultimi 20 anni non sia mai accaduto prima che il corteo di Maria non attraversasse il quartiere.
La processione del sabato, d’altronde, venne ideata proprio per coinvolgere nei festeggiamenti quello che allora era il quartiere nuovo, un’area residenziale molto vasta e popolata che non rientra nel tradizionale percorso della Madonna la domenica di maggio. Un “fuori programma” che era diventato esso stesso una tradizione e che ha visto in questi anni i residenti della zona impegnarsi con entusiasmo e dedizione all’ccoglienza della statua. Striscioni e fiori affacciati da ogni balcone, come i residenti, la cui attesa quest’anno è stata tradita.
Ma a rischio era l’integrità della statua, ribadiscono dal Comitato. La processione si è svolta all’interno del Santuario, fresco di lavori e di ritrovata bellezza, (lo scorso 13 aprile, la riapertura), la messa è stata officiata dal vescovo di Sulmona-Valva Michele Fusco e l’esposizione della Madonna ha come sempre richiamato numerosi fedeli e grande commozione. Le speranze però per i cittadini devoti non devono svanire, bisognerà pazientare fino a domani, si riproverà con l’appuntamento processionale della domenica. D’altronde per la comunità di Pratola, la Madonna ha un valore assoluto, una dedizione totale e che siano residenti o cittadini sparsi mel mondo, la Madonna della Libera, per i pratolani resta al primo posto.
Dal Comitato presieduto da Silvio Formichetti il ringraziamento per “la generosità del quartiere che avrebbe ospitato la sfilata, che come sempre si contraddistingue per la devozione ed il grande calore. Il prossimo anno, meteo permettendo, si ripristinerà la tradizione. Viva la Madonna della Libera”
Ieri intanto il lungo abbraccio con i fratelli di Gioia dei Marsi, una tradizione che da sempre unisce due popoli, quello pratolano e quello marsicano, nella devozione della Madonna della Libera. Perché non c’è festeggiamento che tenga senza quell’emozione dell’arrivo dei pellegrini dopo una giornata di cammino nelle gambe e la spiritualità nel cuore. L‘accoglienza dei fedeli di Gioia, guidati da Padre Renato Frappi e dal sindaco Gianclemente Berardini, sempre calorosa, pratolani festanti davanti la rotonda nei pressi del casello autostradale.
“Voci popolari e memoria collettiva – fa sapere la Di Nino – ci dicono che quando i braccianti del Fucino venivano a lavorare in Valle Peligna e viceversa, si crearono rapporti affettivi, di solidarietà e spirito di comunanza”.
A.S.
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