Abruzzo nel fuoco, pompieri e canadair in azione

Canadair e vigili del fuoco a lavoro tutta la notte, per gli incendi che hanno colpito l’Abruzzo. Da ieri le attività di spegnimento per Caramanico Terme, Colle della Rena e a San Valentino, fiamme divampate con facilità a causa della presenza di vento. Ettari di bosco rasi al suolo e paura per le abitazioni vicine alla zona calda ma gli uomini del fuoco sono riusciti a controllare l’area. Il Sindaco Angelucci ha avviato da ieri il Centro operativo comunale. Un brutto incendio ha interessato Castiglione a Casauria, graziando di fatto la dirmpettaia Tocco, che per un letto di fiume resta indenne. Fuma ancora Castiglione, nella notte il peggio sembrava passato, spiega il sindaco Gianluca Chiola, rincasato dopo le attività che hanno contenuto le fiamme ma poi i focolai si sarebbero riattivati. L’impegno dei vigili in più fronti, quattro i punti di ripresa del fuoco. Cenere in discesa libera che piove dall’alto sui tetti delle auto,  fa sapere il primo cittadino, paura tra i residenti ma la situazione può dirsi sotto controllo, il vero problema è la collina andata a fuoco, si parla di 100 ettari di terra bruciati, coltivazioni andate in fumo.  A causa delle fiamme in espansione nella notte era stato chiusa la linea ferroviaria diretta a Pescara. Il sindaco di Tocco da Casauria Riziero Zaccagnini in contatto con Chiola, ha parlato di fiamme altissime, uno scenario che lascia nonostante la grande solidarietà, impotenti. Non solo Caramanico, San Valentino, Castiglione, brucia  il Labbrone a Trasacco e nel teramano tra Notaresco e Cellino Attanasio. Una regione ferita in più fronti, la macchina dei soccorsi frenetica nei territori colpiti,  ha visto nelle attività di spegnimento e di supporto oltre il Comando dei vigili di Pescara, il distaccamento di Popoli, Alanno, la Protezione civile, i carabinieri. Incendi che tornano, tutti gli anni, e come dicono gli addetti ai lavori al 90 per cento di origine dolosa, un appuntamento amaro col quale il verde Abruzzo è nuovamente costretto a fare i conti.