Fiera della Neoruralità, il “movimento” che cresce

“Contenti, distrutti e fortunati”. E’ il bilancio emotivo, più che positivo, dell’associazione Movimento Zoé, lo scorso fine settimana impegnata nel riaprire le porte della Fiera della Neoruralità, ospitata all’interno del convento degli Zoccolanti di Raiano per questa edizione.

Affluenza buona stimata in circa 2,5 mila presenze in due giorni per la soddisfazione delle attività ricettive del paese, b&b e ristoranti, messi in rete per offrire un servizio completo e per “far girare la piccola economia locale”.

Un appuntamento che si è riconfermato di livello attraverso i corsi, le conferenze e, soprattutto, i momenti dedicati ai più piccoli che hanno trovato nel convento un porto franco e sicuro per sentirsi liberi di girovagare a piacimento e di creare bombe di semi grazie all’attività di guerrilla gardening messa in piedi da Franco Sacchetti, presente alla fiera per promuovere il suo libro “Tutto ciò che semina amore”.

“La cosa più bella – racconta Roberta Viggiani per Movimento Zoé – è stata la presenza di un vero e proprio cuore centrale della fiera, ossia il cortile interno, dove si svolgevano diverse attività rappresentando un luogo in continua animazione”.

Non solo. Dalla fiera, come al solito, sono usciti spunti e proposte interessanti, si ascolta gente e si cresce. “In tanti, anche della zona peligna – prosegue Viggiani -, ci hanno ringraziato perché non conoscevano gli Zoccolanti chiedendoci, così, di mettere in cammino la fiera, di farla itinerante per promuovere i beni architettonici che abbiamo. Luoghi che spesso non sono a disposizione perché utilizzati per altro”. D’altronde una “trasferta”, se così si può chiamarla va avanti da due estati ed è quella che si svolge a Castilenti, nel teramano.

C’è, insomma, l’entusiasmo di essere sulla giusta strada, di proseguire il percorso. “La fiera non è solo un semplice mercato – aggiunge Viggiani -, c’è qualcosa oltre, ci sono storie di vita dietro ogni banchetto, c’è anima”. Lo hanno confermato anche quelli di Civiltà contadina, riuniti per l’occasione, in un’assemblea nazionale. “I soci ci hanno fatto sapere che da anni frequentano scambi di semi, ma che uno come questo non era mai capitato. Si sente che c’è una rete impegnata e che lavora anche a prescindere dai giorni della manifestazione”.

Certo, mossi da dentro, dall’amore per ciò che si fa.

Simona Pace

 

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