La biblioteca comunale “Ovidio”, chiusa ormai da dieci anni a seguito del terremoto dell’Aquila è stata oggetto di un sopralluogo stamane da parte dell’amministrazione comunale. Nell’edificio di piazza Tommasi, l’assessora comunale Manuela Cozzi, ha visitato la struttura insieme al funzionario della sovrintendenza archivistica Abruzzo e Molise, Rachele Colella, ai Vigili del Fuoco di Sulmona, a Roberto Carrozzo della sezione sulmonese dell’Archivio di Stato e a Rosanna D’Aurelio, dipendente comunale in pensione.
Dopo la visita Cozzi ha annunciato di voler chiedere una nuova verifica di carattere statico alla stessa commissione che definì la scheda relativa alla vulnerabilità sismica dello stabile, dato che la situazione ad oggi si presenta stazionaria, nonostante le problematiche conseguenti alla chiusura dell’edificio per lungo tempo, che ha ridotto la salubrità del locale stesso. “In considerazione di quanto emergerà dalla nuova verifica – dichiara Cozzi – l’amministrazione prenderà la decisione riguardante il prezioso patrimonio librario, che risulta ancora in buono stato: se dovrà essere trasferito in una sede alternativa oppure se, dopo eventuali interventi di messa in sicurezza della struttura, con tempi e modi dovuti, potrà essere fruibile restando nella sede originaria”.
La biblioteca potrebbe tornare quindi nelle disponibilità della città o almeno i suoi libri. C’è da rallegrarsi per la notizia perché vuol dire che nei prossimi mesi verrà monitorato lo stato di salute del patrimonio libraio contenuto nella biblioteca, soprattutto di quello più antico, vecchio anche di secoli. Certo resta da chiedersi come mai in questi lunghi dieci anni nessuno si sia attivato per fare interventi di messa in sicurezza, visto l’inestimabile valore libraio contenuto.
“Auspichiamo – conclude Cozzi – che i tempi possano essere più stretti al fine di salvaguardare e valorizzare la biblioteca chiusa da troppo tempo, molto importante per Sulmona e il territorio, dato che custodisce anche preziosi volumi antichi di prestigiosi autori figli di questa città e rappresenta un punto di aggregazione”.
S.M.
Due cose: 1, meglio tardi che mai; 2, resta il mistero del perché inagibili è il Liceo mentre il Grancaffè ed il resto no! Misteri di “staticità”!
bene,nessun mistero …pagando quanto stabilito dal contratto di locazione(in rispetto delle leggi?dei valori mercato locazioni?procedura di gara pubblica? )…si ha diritto,poi la condanna definitiva del comune..al pagamento dei danni ha sicuramente influito sulla staticita’,agibilita’ dei locali “in affitto”…quindi,prevalgono gli interessi particolari,o no?