Da vittima di diffamazione web a scrittrice. Un libro per raccontare la verità

L’attualità delle fake news e di un web in mano a sciacalli e imbecilli è un dato drammatico che si apprende dalle cronache quotidiane. Storie che nascono in poche ore, ma che si protraggono a lungo e sconvolgono la vita delle vittime. Come la storia di Marina Adele Pallotto, nata a Sulmona, ma cresciuta a Macerata, vittima di una campagna mediatica infangante cominciata nel 2014 quando fu candidata nel Movimento 5 Stelle alle elezioni europee. La sua storia è finita in un libro, “Una stellin prestata alla politica nel web 2.0” edito da Lupi Editore e presentato questo pomeriggio al Gran Caffè Letterario.

“Non è una storia facile da scrivere la mia – racconta Pallotto – sono stata attaccata violentemente dal sistema mediatico attuale che troppo spesso ha interesse a screditare il web. Non è un libro semplice quello che ho scritto e non tutti avrebbero avuto il coraggio di pubblicarlo, perché è un libro scomodo, per questo devo ringraziare Jacopo Lupi”.

La brutta vicenda di cui è stata suo malgrado protagonista Pallotto, riguarda la diffusione sul web di sue fotografie, alle quali vennero affiancate fotomontaggi e foto osè che però non ritraevano lei. Una macchina del fango ben orchestrata per distruggerla politicamente con la complicità della stampa locale della sua città che ha ripreso i commenti anonimi apparsi sul web e ne ha fatto un articoli infamanti oggi al vaglio della magistratura.

Era un’attivista battagliera Pallotto, una di quelle che oggi verrebbero definite “dissidenti”. Da sincera sostenitrice della democrazia digitale, aveva più volte chiesto nel Movimento 5 Stelle maggiore democrazia interna e trasparenza nelle decisioni e per questo era ritenuta scomoda.

“Quando la macchina del fango è partita – dice Pallotto – mi sono sentita abbandonata dal M5S che ha rimescolato nel marcio senza darmi alcun tipo di assistenza comunicativa”. Dal partito però non è stata espulsa, come è capitato a tanti prima di lei, ma si è disiscritta dalla piattaforma ed è andata avanti per la sua strada.

Il suo giudizio sul Movimento però è feroce: “La mia esperienza nel M5S è stata decisamente deleteria. Mi sono trovata in una situazione completamente fuori controllo e nessuno dal Movimento mi ha aiutato. Oggi è un partito di miracolati, a cominciare da Di Maio. Doveva essere il partito dell’uno vale uno e non è così. Ma anche nella comunicazione ci sono problemi enormi perché  non è regolamentata. La piattaforma Rousseau è facilmente manipolabile, non c’è trasparenza e non ci sono regole collaudate per far partecipare gli attivisti”.

La vicenda si è chiusa in tribunale per Pallotto, come racconta anche nel libro, dove sono stati rinviati a giudizio un giornalista e due commentatori anonimi, uno dei quali si è scoperto poi essere un “organizer” del Movimento5Stelle che cercava in questa maniera scorretta di mettergli i bastoni fra le ruote. Da questa brutta storia Pallotto vuole uscirne a testa alta e per questo ha deciso di raccontare tutta la verità mettendola nel suo libro.

S.M.

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