Nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), sono state approvate 3 nuove aree definite “aree interne”, tra cui l’abruzzese Valfino-Valvestina. La SNAI è stata fortemente voluta dal ministro Barca del governo Monti. Ha avuto il compito di stabilire quali aree del paese erano, in base ad alcuni criteri, definibili come aree interne. In particolare queste sono quei territori caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità collettiva); una disponibilità elevata d’importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere); territori complessi, esito delle dinamiche dei sistemi naturali e dei processi di antropizzazione e spopolamento che li hanno caratterizzati.
In Italia le “aree interne” rappresentano il 53% circa dei Comuni italiani (4.261), ospitano il 23 % della popolazione italiana, pari a oltre 13,54 milioni di abitanti, e occupano una porzione del territorio che supera il 60% della superficie nazionale. In Abruzzo insieme alla neo aggiunta Valfino-Valvestina erano presenti altre tre aree considerate intere: Basso Sangro Trigno, Subequana e Valle Roveto.
Per le aree interne lo Stato mette a disposizione delle risorse ulteriori in parte derivanti dai vari fondi europei FESR, FSE e FEASR e in parte con risorse proprie. Per la Valfino-Vestina sono stati stanziati 7 milioni e mezzo di euro, per un’area costituita da 19 comuni fra cui Castelli, Farindola, Isola del Gran Sasso e Corvara, dislocati tra le province di Teramo e Pescara, dove risiedono 25.489 persone, il 30% dei quali ha più di 65 anni. Si tratta di un’area collinare-pedemontana, che si estende dalle colline teramane e pescaresi fino a raggiungere il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Alcuni tra i Comuni sono ricompresi nell’Area nel cratere sismico dell’aquilano (2009) e del Centro Italia (2016).
Tra le ricchezze da valorizzare, ci sono le produzioni agroalimentari: il Pecorino di Farindola, conosciuto sin dall’epoca romana e che oggi ha un suo consorzio di tutela; la Patata Turchesa, il vino Montonico e il Grano Solina dell’Appennino Abruzzese, testimoni del patrimonio di biodiversità agroalimentare e tutelati da tre Presidi Slow Food; l’arrosticino, spiedino a base di carne di pecora; il vino Montepulciano d’Abruzzo DOCG e l’olio extravergine d’oliva con le DOP Aprutino-Pescarese e Pretuziano delle Colline Teramane.
Per quanto riguarda i servizi tra le azioni più significative previste in Strategia ci sono la realizzazione di un Fab-Lab presso l’Istituto d’Arte “F.A. Grue” di Castelli, che avrà anche il ruolo di incubatore per nuove attività imprenditoriali legate alle specificità produttive del territorio e che potrà fungere da modello replicabile in altri contesti scolastici.
Per quanto riguarda la salute, verranno rafforzati tre distretti sanitari ed è prevista la nuova realizzazione di due ambulatori. In particolare, gli interventi puntano ad un miglioramento della gestione delle problematiche legate alla non-autosufficienza. Per quanto riguarda la mobilità, è prevista l’attivazione di un servizio di trasporto a chiamata e l’introduzione di una figura di Mobility Manager.
Savino Monterisi
Commenta per primo! "Abruzzo, stanziati 7 milioni di euro per la strategia dell’area interna Valfino-Vestina"