Minaccia i carabinieri con ascia e coltello, a giudizio

Ai medici che poi avevano deciso di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio aveva detto di aver assunto cocaina e dal tenore di quanto fatto la notte dell’11 dicembre del 2014 doveva averne assunta parecchia.
Perché quella notte, alle tre di notte, Brike Hoxha, trentaduenne di origine albanese residente a Pratola Peligna, aveva dato a dir poco in escandescenza. In piedi sul letto di casa con un’ascia in una mano e un coltello a serramanico nell’altra, puntato sulla sua gola, aveva ordinato alla moglie e alla figlia di uscire di casa perché lui voleva uccidersi.
Quando i carabinieri erano arrivati sul posto, chiamati dalla donna, il giovane aveva cominciato a prendere ad accettate i mobili e gli specchi della sua abitazione, minacciando gli stessi carabinieri di non avvicinarsi, altrimenti li avrebbe uccisi.
Alla fine la follia di Hoxha era stata placata dagli stessi carabinieri, nel frattempo accorsi con i rinforzi: l’uomo aveva ceduto, consegnato le armi e poi era stato immobilizzato e trasportato in ospedale.
Oggi la sua posizione è stata discussa in tribunale dove il giovane è accusato di minacce a pubblico ufficiale. La sentenza è attesa per il 20 maggio prossimo.

1 Commento su "Minaccia i carabinieri con ascia e coltello, a giudizio"

  1. Ma quando consegneranno i taser ai carabinieri? Avranno o no il diritto di fermare in qualche modo questi invasati? Oppure li debbono fermare a parole? Che carabinieri sono se non possono usare nemmeno i taser, per immobilizzare gli invasati? Che strano paese l’Italia .

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