Disinvolto nella sua pelliccia un po’arruffata grigia-marron, si aggira tra i secchi di Porta San’Antonio. Non una novità, piuttosto una certezza perché, dagli ultimi mesi a questa parte, fare un giro in centro storico potrebbe voler dire fare quattro passi col sorcio.
Un bel topone, potremmo dire anche confidente, che in un pomeriggio di timido sole marzolino si affaccia in via D’Eramo, già location prediletta dei ratti, pronto a dare un’occhiata al contenuto del mastello.
Un giro di vite quello dei topi lungo le strade storiche, finito sotto la lente di cittadini e turisti, in una collezione di scatti e video da record. Lo scorso novembre, dopo mesi di lamentele sulle incursioni dei ratti scorrazzanti tra i sampietrini di corso Ovidio, l’ex assessore Antonio Angelone aveva riconosciuto il ritardo e una pianificazione della derattizazione, messa a punto dall’amministrazione, non proprio precisa. All’appello c’erano soltanto 11 trappole per i topi, così da Palazzo arrivò la decisone di aumentarne il numero, in tutta la città, altre 200 trappole.
La foto vista sorcio ormai è quasi un must in città (guarda nella sezione de visu) da quello alla villa comunale, nei vicoli, quello in fuga e poi travolto in via D’Eramo e in zona piazza del Carmine.
Tra corse ai ripari di questa estate e nonostante gli slanci delle trappole di novembre, la libera circolazione dei ratti sembra però non sortire alcun effetto, né dietrofront. Tutt’altro, l’avanzata sembrerebbe abbastanza solida e non curante delle paturnie umane.
L’unica soluzione, ancora non testata, resta la chiamata al pifferaio magico, non si sa mai.
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