“Le scuole sono una priorità”: il mantra lo ripete anche il neo assessore ai Lavori Pubblici, Mauro Tirimacco, che però il carteggio non ancora lo ha visto tutto. Il dirigente e il funzionario, d’altronde, sono in ferie, “per questo se ne riparla la prossima settimana – dice – ma contiamo di avviare il cantiere della Masciangioli tra una quindicina di giorni, ho contattato la ditta per sensibilizzarla e con l’autorizzazione del Genio civile, ormai, tutto è pronto”.
La corsa è contro e fuori tempo, però, perché ormai tutto il puzzle che l’amministrazione comunale aveva previsto di incastrare è saltato, perché le Masciangioli dovevano essere concluse e aperte già da più di un anno (per stare alle ultime stime) e la loro riapertura sarebbe servita anche da sfogo e supporto agli altri cantieri scolastici che, così, invece, restano anch’essi al palo.
E’ il caso della Capograssi, ad esempio, dove la procedura burocratica sembra essere conclusa, ma i cui lavori non possono partire semplicemente perché non si sa dove mettere gli studenti. Gli uffici comunali stanno studiando l’ipotesi di aprire contestualmente cantiere e scuola, cioè di fare i lavori con i ragazzi dentro: si tratta di realizzare delle torri dissipatrici, in fondo, ma la soluzione probabilmente non sarà perseguibile. Perché un cantiere e una scuola, spazi a parte, non possono condividere rumori e pericoli. Così si aspetterà probabilmente giugno per partire e poi si vedrà, dove con quel si vedrà si intende la possibilità di ridurre al minimo il tempo di convivenza o guadagnare tempo per trovare soluzioni alternative. Una di queste potrebbe essere quella di nuovi Musp, da farsi finanziare almeno per un anno dall’ufficio di Fossa, come è stato per quelli della Masciangioli. Con la prospettiva, questa volta, però, di non sforare, perché di soldi in cassa a palazzo San Francesco per affittare altri Musp ancora per anni, come accaduto per la Masciangioli, non ce ne sono.
Stessa cosa per le Serafini e per la Lola Di Stefano, anche queste quasi pronte per partire, ma con l’incognita di dove sistemare gli studenti nel frattempo.
L’anno scolastico, però, ha tutta l’aria di concludersi con le stesse “formazioni” con le quali si era aperto e con le quali si era chiuso nel 2018 e nel 2017 e nel 2016. La lunga, infinita storia che ogni assessore ripete come un mantra.
Commenta per primo! "Il mantra delle scuole, in attesa dei lavori e alla ricerca di spazi"