De Nino-Morandi, tutto da rifare

Le trattative e le speranze di velocizzare i lavori, di far tornare la scuola lì dove dovrebbe essere, dove è sempre stata fino all’ottobre del 2014, sono fallite. Il Provveditorato alle opere pubbliche ha comunicato oggi al Comune di Sulmona, alla dirigenza della scuola e al comitato, in un incontro tenutosi all’Aquila, che la graduatoria non scorrerà e che per l’Itcg De Nino-Morandi è necessario un nuovo progetto. Un nuovo appalto, un nuovo affidamento.
Punto e a capo: come quattro anni fa è tutto ancora da fare, da rifare.
Sui tempi il Provveditorato non si è sbilanciato, anche se ha detto di aver già nominato il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori; ma è molto probabile che gli studenti dell’Itcg non rientreranno nella loro sede di via Virgilia D’Andrea prima di anni.
Una sconfitta per la città che continuerà a perdere, come avviene da quasi tre anni, la presenza di circa trecento studenti; una sconfitta per la stessa scuola il cui trasferimento a Pratola ha inciso in negativo nel numero delle iscrizioni.
Il nulla osta dato dai magistrati che sequestrarono parte della scuola nell’ottobre del 2014, la disponibilità della seconda ditta classificata in graduatoria (la Cmp-Afi) a proseguire il cantiere anche sullo stesso progetto originario, la pressione dell’opinione pubblica e del Comune, non sono serviti a trovare una scorciatoia, per una vicenda che, probabilmente, è stata gestita male sin dall’inizio.
Il rischio più grande, però, è che un nuovo progetto, ora, possa non trovare la necessaria copertura finanziaria: i soldi in cassa sono quelli di cinque anni fa quando venne deciso l’intervento di Scuole in sicurezza, altri prezzari e altri costi, insomma.

Tutto questo mentre l’edificio cade a pezzi, meta di vandali e scorribande: un altro pezzo di degrado di una città che si sta spegnendo.

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