Giunta regionale, ancora nulla di fatto. Oggi l’ennesimo vertice

Sono passati ormai 23 giorni dalle elezioni e alla schiacciante vittoria del centrodestra non è seguita ancora la formazione della giunta regionale. Continuano i capricci delle varie forze politiche tutte intente a strappare il più possibile dalla contrattazione che porterà alla formazione del nuovo governo regionale. Le richieste degli assessorati sono ormai note, ne chiedono: 4 la Lega, 2 Forza Italia alleata con l’Udc, 1 Fratelli d’Italia e 1 Azione Politica. La somma fa ovviamente 8, ma i posti da assessore sono soltanto 6. Due posizioni resterebbero fuori quindi e sarebbero compensate solo in parte. Oltre agli assessorati ci sono altre tre figure da assegnare, la vice presidenza della Regione, che però sembra essersela già assicurata la Lega, il sottosegretariato alla Presidenza della Giunta Regionale e la presidenza del Consiglio regionale. Ovviamente sono posizioni consolatorie e per nulla utili se si vuole smuovere qualche interesse politico.

Accade così che oggi il centrodestra si rincontra per l’ennesimo tavolo decisorio, anche se questo pare che sia l’ultimo nel quale i partecipanti possono mettersi d’accordo, se si uscisse con un nulla di fatto, la controversia potrebbe finire a Roma ed essere decisa dai leader nazionali. La Lega ha chiaramente detto che non è disponibile a retrocedere dalle sue pretese perché concordate prima delle elezioni sul tavolo nazionale, Forza Italia pare che starebbe pensando di rinunciare ad un assessorato in cambio della presidenza del Consiglio, Fratelli d’Italia potrebbe rinunciare all’assessorato solo in ultima istanza, nel caso in cui non si trovasse l’accordo e in cambio prenderebbe il posto da sottosegretario, mentre Azione Politica continua a reclamare un assessore.

Al momento però la partita si giocherebbe tutta attorno allo strapotere che potrebbe assumere la Lega con i suoi 4 assessori – di fatto eserciterebbe un condizionamento notevole dell’attività della giunta. Gli alleati starebbero provando a temporeggiare per poi provare sfilare qualche posizione, ma ciò difficilmente avverrà. Allora ad essere sacrificata potrebbe essere la neonata formazione Azione Politica, che con un solo consigliere regionale dovrebbe rinunciare alle sue pretese, ma il suo leader Gianluca Zelli continua a sostenere la necessità di un assessore per il movimento ed in particolare dell’assessore esterno. Non avrebbe neanche troppi dubbi su chi debba ricoprire tale carica, sé stesso. Del resto Azione Politica nasce come partito di centrodestra su ispirazione proprio di Zelli, che prima ha sostenuto la candidatura di Fabrizio Di Stefano e poi annusata l’aria è passato con Marsilio. Quindi la rivendicazione è più che naturale, un lavoro politico personale che adesso vorrebbe vedersi riconosciuta la fatica attraverso l’incoronazione dell’assessorato.

Come ne verranno fuori i quattro ancora non è dato sapere, quel che è certo è che se al tavolo decisorio odierno se ne uscisse nuovamente con un nulla di fatto, il centrodestra  regionale ci farebbe una figuraccia e la palla passerebbe al tavolo nazionale che risolverebbe in brevissimo tempo il diverbio, cassando le pretese dell’unica forza che a Roma non ha rappresentanti, proprio Azione Politica.

Savino Monterisi

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