La vita non è fatta soltanto di giornate no: quelle che iniziano con il tappo del dentifricio che cade a terra e rotola sotto la lavatrice.
Ci sono anche tante giornate sì: quelle in cui ci svegliamo con un motivetto in testa da canticchiare per tutta la mattina, sotto il cielo luminoso che ci ha sorpreso al di là della finestra.
“Voglio vivere così, col sole in fronte”.
Perché possa esserci una bella giornata, deve essere bello anche il tempo: come potremmo accorgerci delle cose meravigliose che ci circondano, se fossimo sempre impegnati a evitare pozzanghere e a reggere l’ombrello?
Per fortuna il sereno torna dopo ogni tempesta, a farci stare bene senza un motivo apparente, solo perché il sole è caldo nel cielo, la primavera si sta annunciando e noi abbiamo tanta voglia di cantare.
Vorremmo cantare che la vita è meravigliosa, che tutto va bene e che sarebbe stupendo congelare le cose così, come sono in una bella giornata, bella senza motivo, nella sua semplicità, che non richiede impegno economico o muscolare, ma solo un po’ di sole e un telefono silente.
Maledetti telefoni trillanti in ogni dove, che ormai coprono persino il cinguettio degli uccellini. Melodie fastidiosamente festose, che invece troppo spesso sono la sigla di brutte notizie.
È la fragilità delle belle giornate, che arrivano senza un reale motivo, prima ancora del buongiorno del mattino, ma difficilmente rimangono intatte fino alla buonanotte della sera.
Come un venticello piacevole, che spettina allegramente i capelli e all’improvviso si trasforma in uragano distruttivo.
Sabato scorso nessuno lo aveva previsto, non così forte, e tante cose non hanno retto a quella potenza: alberi, tegole, semafori e vasi. Tutto giù per terra.
Il vento dovrebbe servire solo a far volare gli aquiloni, a spingere le barche, a impollinare i fiori e a far girare le girandole, non certo a divellere le cose.
È un miracolo che nessuno si sia fatto male.
E così, da una settimana, abbiamo iniziato a temere anche il vento, proprio come i fulmini, le valanghe o le onde anomale.
Madre Natura sa come ricordarci quanto siamo piccoli e inermi al suo cospetto.
Come era bello, da bambini, guardare fuori dalla finestra il tempo che c’era, prima di scendere a giocare, senza circospezione, solo per sapere se fosse il caso di portarsi dietro un golfino.
Le cose me le ha spiegate bene Nicolas, un bel ragazzo di circa quattro anni, in fila alla cassa del supermercato.
-Ciao, lo sai che io sono grande come te? Però sono cresciuto all’ingiù.
In un istante ho capito tutto.
Il mio errore è stato sbagliare il senso della crescita: invece di fare come Nicolas, che è cresciuto saggiamente all’ingiù, come una radice salda, mi sono messa stupidamente a crescere all’insù, sbattendo la testa e scorgendo tutte le cose brutte, che, nascoste come sono dietro quelle belle, si possono vedere solo dall’alto.
Nicolas le cose brutte non le vede, anche se è grande come me, e infatti aveva un sorriso stupendo, mentre si godeva quella bella giornata in compagnia della sua mamma. Non aveva pensieri sul riscaldamento globale o sull’effetto serra. Non aveva paura del cielo, delle nuvole o del vento: si fidava di loro come dell’abbraccio di sua madre.
Nicolas, se non smetterà di crescere all’ingiù, forse non si accorgerà mai che alcune cose vengono spazzate via dal tempo e dal vento. Non noterà neanche i tappi di dentifricio che rotoleranno sotto la lavatrice in certe giornate brutte e fredde.
Avrà solo belle giornate da vivere così, col sole in fronte, con un gelato in una mano e la sua mamma nell’altra.
gRaffa
Raffaella Di Girolamo
I like so much!
Sig/ra Raffa, mi ha fatto venire in mente una vecchia canzone che ho rinvenuto su youtube.
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Risultato Knowledge
CANTANTE Ugolino – Ma che bella giornata (1968) – YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=mJC0guCalgA
Testo
Mi sveglio al mattino
e sento gridare
qualcuno mi dice
ti devi sbrigare
in sette minuti
mi lavo la faccia
e prendo il caffe’
con un po’ di focaccia,
mi infilo la giacca
scendendo le scale,
mi fermo un momento
a comprare il giornale,
sul tram affollato
una donna si siede
mi strappa i capelli
e mi monta su un piede
Ma che bella giornata!
ma che bella giornata!
Arrivo in ufficio
che sono distrutto
il mio direttore
mi dice di tutto,
montagne di carta,
cambiali in protesto
eppure la gente
continua a far festa.
Ma che bella giornata!
ma che bella giornata!
Però noi siam sicuri,
che prima di stasera
la tua giornata nera
vedrai che cambierà
ti bastera’ soltanto
la tua ragazza accanto
e come per incanto
vedrai che cambierà
eh.. magari!
Nell’ora di sosta
mi prendo un panino
con acqua rossiccia
che chiamano vino
ma a casa alla sera
e’ pronto un gran pasto
con carne gelata
e pesce gia’ guasto.
Ma che bella giornata!
ma che bella giornata!
Se accendo la radio
o la televisione
m’accorgo che il mondo
sta andando benone,
vogliamoci bene
dicono tutti
pero’ l’indomani
ci sono piu’ lutti.
Ma che bella giornata!
ma che bella giornata!
Però noi siam sicuri,
che prima di stasera
la tua giornata nera
vedrai che cambiera’
ti bastera’ soltanto
la tua ragazza accanto
e come per incanto
vedrai che cambiera’
eh.. magari!
Uscendo per strada
incontro due amici
che cercano invano
serate felici
cerchiamo girando
due ore di beat
e mentre giriamo
la giornata è finita.
Ma che bella giornata!
ma che bella giornata!
Mi infilo nel letto
e dico a me stesso
che forse domani
non sono lo stesso
il sonno che arriva
mi porta conforto
mi illudo che vivo
invece son morto
Ma che bella giornata!
Ma che bella…canzone!☺
Non la conoscevo. Grazie!