Quella di ieri è stata probabilmente la data spartiacque dell’amministrazione Casini, quella che segnerà, comunque vada, il suo futuro e quello della sua sindacatura.
Due i fatti che hanno sancito e marcato con nettezza le posizioni in campo e che, con molta probabilità, si tradurranno subito dopo il 10 febbraio in una rottura fatale che manderà a casa il primo sindaco donna della città di Sulmona.
La prima è stata quella che ha visto come protagonista proprio Annamaria Casini: il sindaco si era tenuta lontana lo scorso anno dall’agone delle politiche, per evitare che la sua coalizione civico-trasversale ne potesse risentire. Con difficoltà e crisi dopo crisi, era riuscita comunque a tenere botta. Una botta che, probabilmente, non potrà reggere ora, perché ieri, a differenza dello scorso anno, la Casini è scesa pubblicamente in campo: in prima fila, per la precisione, nella sala gremita dell’Hotel Ginestre a Roccacasale a sostenere un cartello in mano con la scritta Marianna. Insomma a far vedere che lei sta ancora con Gerosolimo e con Marianna Scoccia nel centrodestra.
E’ stata una presenza vistosa, nonostante la tanta gente (oltre mille persone, con molti rimasti fuori) accorsa, perché sancisce in modo definitivo il passaggio a destra dell’amministrazione sulmonese. Con i suoi Ramunno (il ragazzo promessa del centrosinistra), Amori (il socialista e sindacalista di lunga data), Santilli (“noi siamo di centrosinistra” gridò in uno degli ultimi consigli).
E se la Dem ed ex presidente del Pd Roberta Salvati non ha avuto problemi a fare il salto della quaglia, candidandosi con il centrodestra nella civica Azione Politica, altrettanta disinvoltura, certo, non la ha e non l’avrà l’altra fetta di centrosinistra della coalizione e in particolare Avanti Sulmona.
Fabio Pingue, d’altronde, candidato con Legnini, sempre ieri ha lanciato una dura bordata all’indirizzo di due componenti della sua giunta e, soprattutto, contro la gestione delle partecipate come sportello del centro per l’impiego.
“I vertici dei cosiddetti enti sovra comunali, istituzioni a totale capitale pubblico che annoverano i comuni nella compagine sociale – scrive Pingue -, sono sfacciatamente schierati a sostegno di un determinato candidato. Questo fa pensare, soprattutto con riferimento alla trasparenza: uno dei postulati dell’azione delle pubbliche amministrazioni. Faccio quindi un appello all’assessore Mariani affinché vigili su questa vicenda perché non trova ragione etica la speculazione elettorale fatta sul dramma della necessità lavorativa che tante famiglie e tanti ragazzi vivono nella nostra valle. Questo – aggiunge il consigliere-candidato – non è mai tollerabile e diventa assolutamente inaccettabile quando si impone a qualche capetto di società partecipate dal comune. E voglio tendere la mia mano ai tanti che hanno ricevuto false promesse perché nello sconforto che viviamo a voi va la mia più totale vicinanza”.
Un attacco diretto e che segue il commento “esterrefatto” per la solidarietà espressa dal vicesindaco Nicola Angelucci e dalla stessa Scoccia all’ingegner Margani dopo il tentato incendio: “Addebitano l’episodio accaduto ad un clima di odio – dice Pingue -. L’episodio accaduto all’ing. Margani è un atto criminale che viola l’intimità più profonda (quella casalinga), e che merita non una lettura politica ma un impegno al fianco delle autorità competenti perché questo territorio non diventi il far west”.
Al mezzogiorno di fuoco manca poco meno di una settimana.
Un commissario è la cura
Bisognerebbe che ogni cittadino della Valle peligna salvi la foto (le foto) di questo “magnifico evento” tenutosi ieri sera in modo da tener sempre presente che fine ha fatto la libertà di pensiero qui da noi e per comprendere (ma forse non ce n’è più bisogno) il livello degli amministratori e presunti attivisti civici che in questi ultimi anni qualcuno è riuscito a piazzare e a farci passare come rinnovamento.
“Il ritorno della cara Democrazia Cristiana”, daltronde questo è il sogno paventato in campagna elettorale.
finalmente qualcuno che dice a chiare parole che c’è speculazione con le partecipate!
Il “consigliere di maggioranza” Pingue ha perfettamente ragione, vedere i rappresentanti delle due partecipate di zona presenziare fisicamente a quasi tutte le uscite elettorali della “sindaca” (alle aree interne ex dalfonsiane) lascia senz’altro l’amaro in bocca per non dire altro. Certo ha avuto tanto tempo e tante occasioni per denunciarlo senza doversi ridurre solo ad oggi causa elezioni.
Insomma erano ben 400 amministratori, ne sono rimasti scarsi 10 e guarda caso tutti quelli piu vicini alla “fonte”. Il problema è che sta finendo proprio l’acqua!
Oltre alle partecipate caro Fabio vogliamo parlare del concorso per istruttori amministrativi al Comune di Sulmona, tuttora in itinere, dove partecipa la moglie di un Assessore al comune,(fedelissimo del “capo supremo”) che ha competenza e deleghe negli stessi servizi di cui è dirigente la Presidente di commissione di detto concorso ? Opportunità amministrativa e trasparenza cercasi disperatamente !
Cercasi disperatamente lavoro.punto scansafatiche …ti porterei ad arare i campi…no che cerchi il posto amministrativo.l’economia é fatta di molteplici rami lavorativi
Comunque concorsi dovrebbero essere indetti per non creare altra disoccupazione…la gente sta morendo di fame