Il consigliere di Sulmona Fabio Pingue si è presentato ieri pomeriggio alla sua città, lo ha fatto al Soul Kitchen davanti ad un nutrito pubblico che lo ha ascoltato con attenzione per circa mezz’ora. Pingue sarà in campo per Giovanni Legnini, nella lista +Abruzzo, declinazione regionale della lista di Emma Bonino +Europa, dove saranno candidati anche il consigliere uscente Maurizio Di Nicola, mentre starebbe valutando la possibilità di concorrere anche la consigliera comunale dell’Aquila Elisabetta Vicini.
È un momento importante dice il consigliere Pingue ed ha scelto di presentarsi alla città vis a vis. Sottolinea l’importanza della necessità di ricreare una classe politica seria, di alzare lo sguardo verso un rinnovato orizzonte, lasciando da parte le lotte interne effimere. Basta al piangersi addosso, alla ribellione sbandierata ma inconcludente, alle polemiche incondizionate e alle chiacchiere da bar che non ci porteranno ad avere alcun risultato concreto.
Sull’ospedale dice Pingue: “È arrivato il momento di profondere il massimo impegno per invertire la rotta, promuovendo una decisa azione mirata ad ottenere che i livelli assistenziali siano pienamente compatibili con il bisogno sanitario della nostra popolazione e che il presidio ospedaliero sia dotato di tutti i servizi in grado di soddisfare le disparate esigenze di salute del corpo sociale”. E poi ancora, lavoro, innovazione, il ruolo della Pubblica amministrazione e della politica industriale, la sinergia fra università e imprese, tutti temi che Pingue dice di mettere al centro della sua azione politica.
“Ho scelto di presentarmi con Legnini – conclude Pingue – perché il suo progetto, le sue indiscusse competenze, la sua capacità di porsi al di sopra delle logiche politiche tradizionali, rappresentano la migliore opportunità che si potesse presentare a questa Regione, alla popolazione colpita e ferita che la abita”.
Sul fronte Gerosolimo invece, per tutta la giornata si erano rincorse voci sulla sicura candidatura di Marianna Scoccia nel centrosinistra, proprio nella lista +Abruzzo, scelta che avrebbe creato più di una frizione con l’ormai rivale politico Pingue. Martedì sera infatti, i vertici nazionali democristiani di Udc, Idea e Dc – Cesa, Quagliariello e Rotondi – riuniti a cena a Roccacasale insieme ai rispettivi leader regionali, avevano chiesto a Gerosolimo un terzo nome da candidare nella lista regionale democristiana al posto della sindaca di Prezza Marianna Scoccia, sulla quale c’era il veto assoluto della Lega. Il cartello democristiano, che in un primo momento aveva rotto col tavolo regionale del centrodestra e sembrava avviato nel centrosinistra sarebbe poi rientrato nei ranghi in virtù dell’alleanza che è pronto a fare con Forza Italia per le prossime elezioni europee – di fatto questa è diventata una questione di sopravvivenza per i due partiti visto che la Lega li sta svuotando di consensi.
Così Gerosolimo e i suoi, conti alla mano, avevano optato per la candidatura di Scoccia nella lista +Abruzzo, ma nel pomeriggio l’aria è improvvisamente cambiata. L’opzione +Abruzzo si è chiusa dopo le resistenze interne costringendo il gruppo di Gerosolimo a ritornare sui suoi passi. A questo punto l’ipotesi più accreditata sembrerebbe la candidatura di Ernesto Zuffada nelle liste del cartello democristiano che però non appare, al momento, ancora definitiva.
Un balletto insistente dunque per i “civici gerosolimiani”, ai quali a questo punto, dopo aver giocato su tutti e due i tavoli, si sono complicati parecchio i piani essendo saltate al momento le opzioni privilegiate. Prima della consegna delle liste, mancano ancora due giorni e mezzo e non è detto che ad un improvviso ritorno di musica, questi non siano pronti a tornare a ballare, magari schierando come ultima estrema ipotesi proprio quel Gerosolimo che qualche giorno fa aveva annunciato la sua non candidatura ed al momento resta alla finestra.
Savino Monterisi
“Ho scelto di presentarmi con Legnini – conclude Pingue – perché il suo progetto, le sue indiscusse competenze, la sua capacità di porsi al di sopra delle logiche politiche tradizionali”.
Legnini “è frutto” delle logiche politiche tradizionali. Le sue indiscusse competenze “sono il frutto” delle logiche politiche tradizionali.
La sua candidatura “è il frutto” delle logiche politiche tradizionali.
Persino il balletto dell’ormai ex assessore “è il frutto delle logiche politiche tradizionali”.
Insomma nulla di nuovo.