E’ sorprendente come sulla centrale di compressione a spinta Snam prevista a Case Pente le procedure viaggino a gonfie vele, un passo dopo l’altro verso l’edificazione della struttura a un tiro di schioppo dal Parco Nazionale della Majella. Tra qualche giorno, l’11 gennaio, si svolgerà il secondo incontro parte della conferenza dei servizi istruttoria per l’istallazione delle centraline necessarie allo studio dell’aria. Monitoraggio fondamentale della durata di un anno per arrivare poi, anche in base all’analisi dei dati raccolti, alla costruzione della struttura, tassello del più ampio hub del gas previsto in Abruzzo.
Durante il primo incontro, a settembre scorso, l’Arta aveva chiesto alla Snam di aggiornare il Piano di monitoraggio entro 45 giorni. Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, a margine della conferenza, aveva ribadito la necessità di “studi completi e puntuali” comprensivi anche di “indagini sui venti direzionali e sul fenomeno dell’inversione termica”. Non si hanno notizie, invece, dell’incontro chiesto dalla prima cittadina al ministro per l’Ambiente Sergio Costa. “Nessuna comunicazione- commenta la Casini-, niente di niente”. Una richiesta fatta, sempre a settembre scorso, per ribadire la contrarietà dell’amministrazione sulmonese, e di quella degli altri comuni, al progetto Snam.
Venerdì, dunque, alle 9.30, l’amministrazione Casini tornerà ad incontrare Snam e Arta prima per un sopralluogo a Case Pente e poi per proseguire i lavori direttamente a Palazzo San Francesco “per la valutazione della documentazione relativa all’oggetto” si legge nella nota di convocazione dell’Arta. Sarà quest’ultima ad occuparsi del monitoraggio. Mentre le centraline, da posizionare una monte e l’altra a valle del sito, saranno acquistate dalla Snam.
Nel frattempo, poco più di un mese fa, la multinazionale del gas è andata avanti inviando ai proprietari le necessarie notifiche necessarie agli ultimi espropri a Case Pente.
Simona Pace
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