“L’unico modo per arrivare a Passo San Leonardo… a piedi”. Nelle parole della signora Fabiola Giardini c’è tutta l’amarezza di una famiglia di ristoratori e albergatori costretti a lavorare sotto, ma davvero sotto il limite delle loro reali possibilità. Quello dell’albergo Celidonio a Passo San Leonardo, nel comune di Pacentro, infatti, è un destino crudele, fatto di chiusure forzate e di clienti respinti a causa della gestione della strada che conduce in uno dei luoghi naturalisticamente, e quindi turisticamente, più rilevanti del territorio peligno.
L’ennesima beffa del destino è stata dovuta dalla neve. Da quando ha iniziato a nevicare, infatti, l’albergo è rimasto chiuso e questa mattina la famiglia Maiorano, che gestisce la struttura, è stata costretta a raggiungere a piedi l’albergo convinta, come da conferma ricevuta proprio ieri, che la strada fosse stata sgomberata dalla neve dalla parte di Caramanico. Famiglia a seguito sono saliti in macchina direzione Passo San Leonardo, quanto meno per i controlli di routine sulla struttura. Durante l’ultima emergenza neve di due anni fa, infatti, la struttura aveva subito danni. Questa volta, però, il danno è stato quello economico perchè “in una giornata bella come questa- spiega Fabiola- avremmo potuto fare il pienone, e invece no. Perchè a Roccaraso non succedono queste cose?” si chiede la signora nel definirsi “commercianti di serie Z”.
Di competenza dell’Anas dell’Aquila, la pulizia doveva essere svolta da quella di Pescara. In base a quanto racconta Fabiola pare che la prima abbia dato mandato alla seconda di provvedere, ma lo ha fatto fino ad un certo punto, 600 metri prima della struttura. E così che questa mattina i gestori si sono ritrovati davanti un muro di neve alto “fin all’ombelico”. Ciaspole ai piedi hanno raggiunto solo così l’albergo, costretti a rifiutare clienti che nel frattempo chiamavano per prenotare il pranzo.
E non è solo la neve a frenare l’attività del Celidonio, ma c’è anche l’eterna questione strade. “Un problema che c’è sempre stato- prosegue Fabiola-. Sono cinque anni che è chiusa quella da Pacentro per la frana. Non riusciamo a lavorare nemmeno durante le feste. La strada doveva essere riaperta per novembre, ma non è accaduto. Abbiamo saltato anche Natale e Capodanno”. E per la ristorazione, si sa, le feste, e tutto il periodo natalizio, rappresentano una fonte certa di guadagno. Un appello arrabbiato e disperato è quello della famiglia Maiorano.
Intanto la forestale, contattata, ha assicurato che l’Anas arriverà presto per aprire l’ultimo tratto. Certo meglio tardi che mai. Questo episodio, tuttavia, non deve limitarsi al semplice caso, ma far riflettere di che tipo di turismo si vuole parlare in Abruzzo e in luoghi come Passo San Leonardo dove, è sempre più evidente, è solo la determinazione e la passione dei titolari a smuovere le cose. Lo ricorda bene anche Francesco De Chellis che con il suo sciopero della fame, durante la primavera scorsa, velocizzò la riapertura delle strade aquilane, chiuse per la scarsa manutenzione e la mancanza di sicurezza.
Simona Pace
Si parla tanto di turismo. Si parla. “All’apparir del vero”…. basta un po’ di neve perché una struttura bellissima , quella di Passo S. Leonardo, è costretta a chiudere. Una volta in quella chiesetta in legno si celebravano matrimoni per sposi amanti della natura.
Dove sono gli spazzaneve? Non siamo mica al polo nord!
E’ proprio d’inverno che l’Abruzzo diventa più affascinante …ma se i luoghi più belli, più straordinari sono irraggiungibili, di che turismo parliamo?