L’accoglienza parte dalla scuola, lì dove si formano le coscienze del futuro e ieri all’Iti di Pratola Peligna un passetto è stato fatto, uno ulteriore verso un cambio di visione del diverso. Ed è avvenuto all’interno dell’aula Falcone-Borsellino che pure sarà una casualità, ma che tanto questi due personaggi nella lotta a qualcosa di sbagliato hanno dato. Ieri, dunque, l’aula era piena nell’ambito dell’evento organizzato in occasione della Giornata internazionale per i diritti dei migranti.
“Una rete territoriale si stringe attorno ai valori dell’accoglienza e dell’integrazione” si legge nella nota che segue l’appuntamento dove scuola, Comuni, enti impegnati ogni giorno nel fornire accoglienza, la cooperativa Horizon in questo caso, si sono messe insieme nel proporre “un sistema integrato di azioni e di iniziative volte alla valorizzazione e alla piena e totale integrazione degli immigrati, che da ostacoli problematici diventano risorsa per il benessere economico e sociale”.
E di questo se n’è già parlato perchè a Cansano e Campo di Giove, dove sorgono gli unici due progetti Spraar del territorio, qualcosa sta cambiando. L’iniziale diffidenza all’arrivo degli immigrati si è trasformata, attraverso la conoscenza reciproca ed il contatto diretto, in qualcosa che si chiama rapporto umano e tale deve essere perchè in fondo la visione dell’esclusione, quella cioè che tende a tenere lontano il cosiddetto “diverso” altro non è che ignoranza intesa, come ripetono in tanti, nell’ignorare.
Il preside del polo scientifico Massimo Di Paolo ha così ricordato come sia importante il peso “politico” della scuola pubblica “che deve supportare e sostenere il percorso di crescita degli alunni più disagiati e con maggiori difficoltà. Una scuola degna di essere chiamata tale- ha dichiarato- deve trasformare in opportunità le apparenti criticità, tornando ad essere un veicolo di sviluppo e di realizzazione, in un territorio già fortemente depauperato e ‘sofferente'”. E va sottolineato come i piccoli centri menzionati siano tornati nel loro piccolo ad animarsi.
Di “politica dell’accoglienza” ha parlato anche il sindaco di Pratola Antonella Di Nino, particolare alla “base di tutto”, e poi il vescovo della Diocesi Sulmona-Valva che dal suo canto ha chiamato in causa il Vangelo dove “si esorta a praticare i valori della solidarietà e dell’accoglienza verso gli stranieri”. I valori cristiani, in sintesi, applicabili benissimo alla quotidianità anche laica, base comune delle religioni e di una “civiltà” che possa definirsi tale.
E alla fine al punto ci è arrivata la studiosa Giovanna Cipollari e cioè nel rimettere “al centro l’importanza della scuola per la diffusione di un modello di cittadinanza terrestre, volto al ribaltamento di luoghi comuni inveterati e al superamento di una visione etno-egocentrica”.
Simona Pace
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