Un Ente difficile da traghettare il Parco Nazionale della Majella in un momento delicato dove sia il ruolo di presidente che quello di direttore sono rivestiti da un facente funzione, rispettivamente da Claudio D’Emilio, sindaco di Palena, e da Luciano Di Martino, dipendente del Parco, subentrato da pochissimi giorni ad Oremo Di Nino (in pensione da fine novembre), e responsabile di servizio per il settore scientifico.
Un momento non proprio idilliaco per i due soprattutto alla luce delle diverse “segnalazioni” lanciate dal sindacato Usb circa la gestione e l’organizzazione del Parco stesso. Accuse alle quali già il Consiglio direttivo aveva risposto attraverso un comunicato stampa, ma che non placano i malumori interni all’Ente soprattutto a seguito del concorso interno che ha visto la nomina dei due responsabili di servizio in vista del pensionamento Di Nino. Da una parte Di Martino per la parte scientifica, dall’altra Massimo Tudini per quella amministrativa (da ieri in realtà dipendente del Comune di Pescara tramite mobilità). Il concorso interno sarebbe tra le azioni sotto accusa proprio da parte dell’Usb, intenzionato pare a rivolgersi alla magistratura per chiarire la nomina anche del direttore facente funzione, nonché la visita ispettiva della settimana scorsa di cui alcuni dipendenti sarebbero rimasti all’oscuro, questa la “denuncia” del sindacato.
A chiarire qualche punto è il presidente facente funzione del Parco Majella Claudio D’Emilio a partire proprio dalla visita ispettiva e non un “blitz”: “Da quanto detto dal dottor Maturani che ha condotto l’ispezione, si è trattato di una visita come sono state fatte in altri Parchi d’Italia- ha dichiarato D’Emilio-, tranquilla e di comune accordo. Nella richiesta- ha aggiunto- ci è stato chiesto di mettere a disposizione del personale idoneo ed è stato fatto. Io ho partecipato personalmente sia a quella di Sulmona che a quella di Guardiagrele, tutti i dipendenti presenti sono stati convocati e hanno avuto modo di dire la loro. Anch’io ho avuto modo di dire la mia, ma sono solo un facente funzione, uno che sta traghettando il Parco verso una nuova presidenza. A quanto mi è stato riferito per la nomina del nuovo presidente si è in attesa delle regionali”. Ossia di avere un parere/proposta dalla Regione per proseguire nella nomina.
Altra questione è quella del direttore la cui nomina sta andando per le lunghe rispetto al concorso che pure c’era stato anni fa e che ha portato alla redazione di una graduatoria formata da 16 ammessi. La terna fornita ultimamente dal Consiglio direttivo, dopo la vittoria al Tar di Massimo Pellegrini (tra i candidati), è stata rimandata indietro. In sintesi non va bene. “Io ho portato la questione in tutti i Consigli direttivi utili, non è colpa mia se non mancati i numeri legali- spiega D’Emilio-. Poi siamo riusciti a verificare tutti i curriculum e sono stati ammessi 16 candidati su 17. Il voto segreto dei consiglieri ha portato alla formazione della terna che non permette la nomina di un direttore. Ora sono in attesa di incontrare la direttrice del ministero, il quale ci ha concesso il tempo necessario per arrivare ad una nuova terna, per non incorrere in ulteriori errori. Comunque molte norme di funzionamento non le conoscevo, faremo tesoro dei consigli e andremo avanti”. Il primo passo verso la nuova direzione è quindi l’incontro a breve con la direttrice del ministero Giarratano e, se necessario, sentire anche l’Avvocatura di Stato.
“Tanta gente pensa che l’Ente sia il proprio perchè ha contribuito a fondarlo- si sfoga infine D’Emilio- ma quello che spaventa è che in un momento drammatico come questo dove non c’è né presidente né direttore, queste persone non fanno altro che fare del male al territorio. Fino ad ora dove sono stati?”.
Simona Pace
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