Nei mille rivoli della burocrazia italiana rischia di impantanarsi anche lo sci d’alpinismo e lo sci freeride (fuoripista). Il clima nazionale per cui ad ogni evento drammatico si passa ossessivamente alla ricerca del colpevole, porta ognuno a cercare di tutelarsi, innanzitutto i sindaci sempre sotto pressione. Così per scongiurare problemi in casi di incidenti in montagna, spesso emettono ordinanze che vietano il freeride. Queste però hanno un forte impatto negativo sul turismo invernale e disincentivano chi pratica questa disciplina.
Alla base delle ordinanze parrebbero esserci le comunicazioni della Meteomont, spesso perentorie e che intimano al sindaco di proibire le attività in montagna. Sindaco che si trova a quel punto con le mani legate, costretto ad emettere l’ordinanza. Per la liberalizzazione del freeride nella nostra Regione opera da diversi anni un’associazione, l’Abruzzo Freeride Freedom che sta provando a far regolamentare la materia, per evitare che la responsabilità ricada sui sindaci.
Lo scorso 11 dicembre, a tal proposito si è tenuta una riunione in Regione alla presenza del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del presidente Collegio Guide Alpine Davide Di Giosaffatte, di Daniela Ronconi della Protezione Civile Regione Abruzzo e dei rappresentanti di Abruzzo Freeride Freedom. Il primo dato che è emerso dalla riunione è che questa situazione di caos è provocata dalla quasi mancanza di riferimenti normativi in tal senso, basterebbe pertanto una legge nazionale che dica semplicemente che chi si avventura nei fuoripista lo fa a suo rischio e pericolo.
Non potendo però agire sul piano nazionale si sta provando ad agire su quello regionale attraverso delle proposte avanzate da Abruzzo Freeride Freedom, che puntano innanzitutto ad introdurre la non responsabilità dei sindaci per gli incidenti che capitano a chi pratica lo sci alpinismo su terreno d’avventura e lo sci fuoripista nei comprensori, norma peraltro già prevista per i gestori degli impianti sciistici. Le altre proposte riguardano progetti pilota per la gestione del freeride, la possibilità di segnare nuovi itinerari per lo sci fuoripista e la sostituzione delle ordinanze – che se violate si incorre in denuncia penale – con dei semplici avvisi, dove la valutazione resta a discrezione dello sciatore.
Il gruppo proverà a predisporre una modifica alla legge regionale, ma visto che il mandato dei consiglieri e della giunta è pressoché terminato è molto probabile che la palla passi al prossimo consiglio regionale.
Savino Monterisi
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