“Wifi4Eu” non solo per Sulmona, internet gratuito anche a Roccacasale e Campo Di Giove

Sono oltre cento le pagine che raccolgono la graduatoria dei beneficiari “Wifi4Eu”, la linea d’azione dell’Unione Europea destinata ai comuni parte degli stati membri per favorire la diffusione della connessione internet gratuita in luoghi pubblici attraverso, appunto, una rete accessibile a tutti. Per la Valle Peligna ci sono Sulmona, Roccacasale e Campo di Giove, ognuna con 15mila euro di finanziamento ottenuto. Per l’Abruzzo è stata inserita anche L’Aquila.

Piazze, parchi, uffici, musei usciranno così dalla “zona grigia” permettendo a turisti e cittadini di connettersi liberamente nelle ormai ben note “Wifi free zone”. Uno strumento, quello della rete gratuita dai risvolti positivi anche a livello turistico con la possibilità, ad esempio, di accedere senza costi alle informazioni sui luoghi che si andranno a visitare. Insomma un modo per digitalizzarsi ulteriormente e per potenziare servizi simili che, purtroppo, peccano un po’ in efficienza.

E’ il caso di SulmonaWifi, rete gratuita già disponibile (per 400 Mb ad utente) in alcune zone della Città, che però risultano di difficile accesso. Alla richiesta di usufruire del servizio come richiesto (login e autenticazione) da inviare tramite apposito modulo, infatti, non sempre arriva una risposta di attivazione o mancata che sia. Le zone coperte da SulmonaWifi sarebbero: piazza Garibaldi, del Carmine, Tresca e XX Settembre; l’Annunziata; la villa comunale; l’intero Corso Ovidio; il teatro Caniglia; via Roma e via Mazara; lo stadio Pallozzi; e prossimamente, si legge sul sito del Comune, il parco fluviale Daolio e l’area camper. Fortunati quelli che riescono a navigare.

I fondi stanziati, quindi, permetteranno non solo a Sulmona di rafforzare l’impianto già esistente, ma ai piccoli comuni (e per loro è un grande passo avanti) di fornire un servizio di notevole utilità. Le amministrazioni  si occuperanno così di acquistare le apparecchiature necessarie a consentire l’aggancio alla rete, non prima di aver sottoscritto con l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (Inea) un accordo. Successivamente i Comuni dovranno stipulare un abbonamento con uno degli operatori telefonici convenzionati. 

Simona Pace