“L’insoddisfazione nasce proprio da una premessa che purtroppo si tratta solo di un nuovo edificio, antisismico è vero, ma rassicurazioni a parte, su carta nulla ci garantisce su una ripresa dell’ospedale Peligno”. La considerazione è di Alberto Di Gianodomenico, coordinatore del movimento Italica che sottolinea il problema della carenza di personale nel Santissima Annunziata di Sulmona..
Nel ricordare l’urgenza di una struttura nuova, Di Giandomenico prosegue: “Di per sè un edificio però non garantisce il diritto alla salute, ne è solo una premessa. L’ospedale è perfetto adesso lo dobbiamo riempire e per farlo abbiamo bisogno di capire davvero il ruolo che rivestirà il nosocomio ovidiano nella rete ospedaliera regionale”. Chiede anche lui il primo livello con collegamento ai presidi ospedalieri di Popoli e Castel di Sangro, una rete.
“Occorre inoltre- aggiunge- adeguare i servizi alle mutate richieste di un territorio che invecchia e andare oltre le mura rispondendo ad esigenze locali come l’assistenza domiciliare. Nelle aree interne non si può continuare a superare l’incertezza della cura spostando l’attenzione sulla Costa. Se l’ospedale nuovo è una manifestazione di fiducia di Regione e Direzione Asl occorre allora che si continui ad investire sulle aree interne anche in termini di personale medico, infermieristico e facendo in modo che questo territorio non dipenda da altri”.
Avvicinandosi a quanto richiesto da Fp Cgil Di Giandomenico chiede così stabilizzazione del personale e procedure concorsuali.
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