Il progetto sui tribunali minori, o meglio, la linea che il governo Lega-Cinque Stelle intende proseguire sarà al centro di un incontro il prossimo 11 dicembre in Senato al quale dovrebbero partecipare i comitati che nel frattempo si sono costituiti in loro difesa. E’ quanto venuto fuori dalla risposta del ministro per le relazioni parlamentari Fraccaro durante il question time di pochi minuti fa in Senato.
A porre la domanda è stato il senatore di Fratelli d’Italia Marco Marsilio ricordando la situazione abruzzese con tutte le sue peculiarità geografiche, i disagi legati alla distanza che intercorre tra i piccoli comuni dell’entroterra fino al centro di giustizia che, nel caso peligno, diventerebbe L’Aquila. La domanda, quindi, verteva nel capire quali sono le intenzioni circa la riorganizzazione della geografia giudiziaria e come si intende garantire il diritto del cittadino di accedere equamente alla giustizia.
Fraccaro, in sintesi, ha ricordato la direzione governativa e la necessità di assicurare l’accesso alla giustizia che, tradotto, potrebbe essere garantito attraverso semplici uffici di prossimità. “Certificati- secondo Marsilio- che avrebbero potuto benissimo essere sostituiti con servizi telematici”. Un “surrogato” che non soddisfa e che si è rivelato fallimentare in altri luoghi d’Italia in cui è già stato sperimentato evidenzia il senatore. Fraccaro circa i tribunali abruzzesi (e Sulmona è uno di quelli a rischio) ha parlato di “una parentesi temporale utile per trovare una soluzione” quella cioè che intercorre fino alla loro effettiva chiusura prorogata al 2020.
Marsilio era stato in visita al carcere di Sulmona il 9 novembre scorso incontrando anche il presidente del tribunale di Sulmona ed una rappresentanza degli avvocati. “Nell’attuale contratto di governo- è scritto in una nota di Fratelli d’Italia- sotto la voce ‘Giustizia rapida ed efficiente’ si legge che ‘occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria modificando la riforma del 2012 con l’obiettivo di riportare gli uffici giudiziari vicino ai cittadini e alle imprese’. Poche righe che sembrano impegnare l’attuale governo a ripristinare i tribunali cosiddetti minori”. Dalla risposta in Senato, tuttavia, quello che si percepisce è un semplice ufficio di prossimità a garantire l’equità di accesso alla giustizia.
“Il governo non ha intenzione di riaprire i tribunali chiusi e pur di non ammetterlo ricorre a giri di parole- commenta a caldo Marsilio-. Quando in una città si chiudono i tribunali vengono meno professionisti, studi, attività, professionalità e il risultato è che si desertifica il territorio”.
Simona Pace
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