L’operazione antidegrado a Pratola prosegue senza sosta, con più tempo del previsto, ma non si arresta. Sono, infatti, dieci le ordinanze emesse fino ad ora per sollecitare i proprietari delle case abbandonate a provvedere, al più presto, alla loro messa in sicurezza o comunque a tutte le azioni necessarie per non mettere in pericolo persone e, non meno importante, per garantire un certo decoro urbano. Perchè il sindaco Antonella Di Nino lo ammette: “Siamo il paese con il più alto tasso di case disabitate” e ciò, vuoi o non vuoi, si traduce in un certo stato di abbandono percepito. La situazione non riguarda, come si potrebbe pensare, solo le vecchie case del centro storico, ma il problema della sicurezza si amplia a tutto il paese. “Fortunatamente alcune di loro rientrano negli aggregati” quelli cioè che saranno rimessi a nuovo grazie ai fondi post terremoto “per questo spingo molto sui fondi della ricostruzione”.
Intanto il censimento affidato ad un architetto volontario è stato finalmente ultimato e a dicembre è in programma un evento per presentare la documentazione raccolta. Circa le ordinanze la Di Nino spiega come nei fatti da parte di alcuni proprietari ci sia la disponibilità alla sistemazione delle case abbandonate. La settimana scorsa, infatti, alcuni si sono presentati nella sede comunale per avere spiegazioni sui passi da intraprendere. “Nel frattempo, man mano che arrivano le segnalazioni- aggiunge la prima cittadina- i vigili continuano a fare sopralluoghi, a riempire schede tecniche e verificare la contingibilità. La nostra- prosegue- non vuole essere un’azione penalizzante, ma è fondamentale assicurare l’incolumità pubblica”. Impossibile rinviare, insomma. E’ la prima volta che Pratola si addentra in questa difficile materia, una operazione ancora alla prima fase, ma che per la sua complessità arriva a coinvolgere tutti gli uffici presenti all’interno del Comune.
I proprietari delle strutture pericolanti, in base all’ordinanza, dovranno predisporre tutte le misure cautelative necessarie a scongiurare danni a persone o cose senza trascurare gli aspetti stilistici e costruttivi dell’edificio. Il tempo a disposizione per presentare un progetto con relazione firmata da un tecnico è di 50 giorni dalla notifica dell’ordinanza.
Simona Pace
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