Una soluzione la hanno trovata ieri i giudici del tribunale di Sulmona, un compromesso tra la richiesta della procura che la voleva in carcere e quella della difesa che chiedeva di non infliggere misure che potessero peggiorare la sua situazione. Così da ieri Emanuela Del Giovane, la trentanovenne con disturbi di cleptomania, è stata trasferita nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, piantonata da due agenti di polizia penitenziaria. L’arresto, l’ennesimo, compiuto dai carabinieri venerdì scorso per il reato di furto, è stato convalidato dal tribunale di Sulmona che, questa volta, ha evitato di concedere alla donna i domiciliari viste le continue fughe fatte da agosto in poi.
Proprio domani, tra l’altro, si discuterà al Riesame l’opposizione della procura di Sulmona alla concessione dei domiciliari assegnatigli dopo l’evasione del 12 ottobre scorso. La misura cautelare adottata ieri, che nei fatti impedisce alla donna di fuggire e reiterare i reati di furto, però, potrebbe far superare la contesa giuridica.
Il tutto in attesa che per la donna si trovi una soluzione alternativa, ovvero il ricovero in un centro specializzato che sia in grado di prendersi cura di lei e dei suoi disturbi. Di certo la Del Giovane difficilmente potrà tornare prima a casa, fosse anche ai domiciliari: da agosto ad oggi, infatti, tra evasioni e furti, ha accumulato numerosi procedimenti penali che la costringeranno in un centro di cura fino a quando, si spera, non avrà risolto il suo problema.
Terapia d’urto: presc. 2 martellate sulle mani 2 volte al dì per 7 gg.
cleptomania? non è che ci marcia? , adesso sei agenti al giorno a turno dovranno stare all’ospedale a fare la guardai a questa tipa tralasciando altre situazioni certamente più serie! al carcere dell’aquila ci sono detenuti al 41 bis certamente più da seguire che una “cleptomane”