“Che si sappia, se non fosse stato per una telefonata ricevuta da alcuni consiglieri comunali di minoranza, non avrei mai saputo del tavolo #sanità al quale ho ritenuto opportuno partecipare sabato mattina”. Non si placano le acque per la senatrice M5S Gabriella Di Girolamo che questa mattina il suo buongiorno su Facebook lo ha dato così, puntualizzando come la sua partecipazione all’incontro avvenuto sabato scorso a Palazzo San Francesco non sia stato dovuta ad un invito ufficiale da parte dell’amministrazione bensì a coscienza propria insomma. Continua a non scorrere buon sangue, pare a questo punto, tra la senatrice e la prima cittadina Annamaria Casini. Comunque la scorsa settimana si era arrivati ad un punto e cioè quello di riconvocare presso il Comune di Sulmona un Consiglio comunale straordinario aperto a tutti i sindaci del territorio e alle organizzazioni coinvolte a vario titolo, con l’obiettivo di sottoscrivere una delibera che ambisca alla salvaguardia del punto nascite rimarcando le disagevoli condizioni orografiche del territorio. Si punta ancora, sostanzialmente, sugli elementi già bocciati dal ministero che ha dato il via libera ritenendo non così disagevole la posizione del SS. Annunziata.
Al coro dei no, nel frattempo, si aggiunge anche Articolo 1 Mdp Sulmona: “Questa battaglia- dichiarano-, che viene portata avanti oramai da anni, prosegue, nonostante le dichiarazioni che non lasciano prevedere un possibile esito positivo alla vicenda. Era evidente sin da subito, infatti, che la tutela dei presìdi territoriali di Sulmona e della Valle Peligna non necessariamente avrebbe ricevuto giovamento dal cambio del governo nazionale, avvenuto a seguito delle elezioni del 4 marzo. Stanno, purtroppo, venendo al pettine i veri nodi politici, che rivelano la totale irrilevanza politica di questo territorio, a prescindere dalle appartenenze politiche o civiche che dir si voglia”. Non ci sono alleati, sostiene in sintesi Articolo 1 Mdp, e questo vale per la Tap, il centro nascite, il tribunale. “Il cambio dei vertici nazionali non muta la strategia di smantellamento delle aree interne e di depauperamento materiale e umano- prosegue-. Ciò non impedisce di continuare la nostra battaglia, per il territorio, contro tutti coloro che, a prescindere dai colori politici, continuano a farsi promotori del saccheggio di questo territorio”.
S. P.
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