La Magneti Marelli è passata dalla Fca alla giapponese Calsonic Kansel, ma a Sulmona è ancora troppo presto per tirare le somme. Perchè se è vero che la promessa è di mantenere a Corbella, in provincia di Milano, la sede principale, nonché gli stessi, se non addirittura aumentati, posti di lavoro, per la Valle Peligna la fase di trasformazione qualche domanda la fa sorgere. “Non sappiamo ancora nulla- commenta dalla Fiom Cgil L’Aquila Alfredo Fegatelli-. Nessuno sa, al momento, i perimetri anche perchè la vendita si concluderà nel 2019. Non siamo ancora in grado di sapere cosa succederà- rimarca il sindacalista dopo aver sentito il collega del nazionale Michele De Palma-, Fiom ha chiesto un incontro a Fca. Il settore della plastica, tuttavia, non è coinvolto”.
L’operazione da 6,2miliardi di euro è stata annunciata questa mattina. Il progetto mira “a creare un leader indipendente della componentistica automotive”, notizia accolta bene su Piazza Affari con un +6,55% dopo l’annuncio. Fca, Magneti Marelli e Calsonic Kansel puntano ad un fatturato di 15,2 miliardi di euro facendo della società ceduta uno dei maggiori produttori di componentistica nel mondo. Le società parlano di “Un’opportunità unica”, un “passo decisivo”, un migliore posizionamento a livello globale “grazie alle sue più grandi dimensioni, alla sua forza finanziaria e alla natura altamente complementare delle loro linee di prodotti e della loro presenza geografica”. Sono 200 gli impianti e i centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone, America e Asia-Pacifico.
Verso un “business globale” per Ermanno Ferrari, amministratore delegato di Magneti Marelli: “Questo è un momento di grande opportunità per tutti i nostri collaboratori, che fanno parte di un’azienda sicura, in crescita e indipendente di notevole portata che può guardare al futuro con energia, ambizione e fiducia”.
La pensa allo stesso modo il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, che promette, tuttavia, di vigilare soprattutto su sviluppo e forza lavoro. Secondo Bentivogli la vendita “consente di crescere e raddoppiare l’economia di scala di Magneti Marelli fino a 15,2 mld di dollari. Per diversi anni, almeno cinque, manterrà la nuova società come fornitore e la sede a Corbetta (Milano), che resterà l’head quarter del Gruppo per l’Europa”. In Magneti Marelli lavorano circa 43mila persone nel mondo, 7,9 miliardi di euro il fatturato nel 2016, 86 unità produttive, 12 centri R&D in 19 Paesi opera in diversi continenti; in Europa, in Francia, Germania, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Russia, Turchia, Stati Uniti, Messico, Brasile, Argentina, Cina, India, Malesia e Corea.
Numeri da capogiro quelli attuali e quelli che riguardano l’auspicato fatturato, in pratica, da raddoppiare facendo della Magneti Marelli la settima produttrice al mondo nella speranza che “mercato globale” e tutti i paroloni menzionati dai big possano concretizzarsi anche nella tutela degli oltre 600 dipendenti peligni. Ma per questo bisognerà aspettare ancora.
Simona Pace
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