DeNino-Morandi, tavolo a Palazzo. Giovedì riunione al Provveditorato

Restituire il “De Nino Morandi” a Sulmona questo l’assoluto di partenza e l’obiettivo comune  manifestato da tutti le parti interessate presenti al tavolo istituzionale che si è svolto nel tardo pomeriggio a Palazzo San Francesco. “Abbiamo seguito da vicino la questione dal momento in cui ci siamo insediati, cercando di individuare le soluzioni per accelerare l’iter e restituire la scuola sulmonese alla città” ha affermato l’assessore Sinibaldi che specifica le due strade possibili, rifare il progetto o scorrere la graduatoria esistente. “Riteniamo importante affrontare con impegno la questione che da anni priva la città di una sede scolastica” ha aggiunto l’assessore. Una riunione organizzativa quella di oggi, in previsione dell’incontro che si svolgerà giovedi 22 giugno nella sede del Provveditorato delle Opere Pubbliche all’Aquila, in seguito alla firma della Convenzione con la Provincia dell’Aquila,  presenzierà una delegazione delle parti  insieme all’Assessore Andrea Gerosolimo, con l’auspicio spiegano “di poter individuare la soluzione più rapida finalizzata all’avvio dei lavori e alla riapertura dell’istituto “De Nino- Morandi”, una scuola da tre anni sotto sequestro della Magistratura, che ha portato gli studenti sulmonesi a Pratola Peligna ospiti dell’Itis.  All’incontro hanno partecipato gli assessori comunali Mario Sinibaldi e Paolo Santarelli, il Presidente del Consiglio comunale, Katia Di Marzio,  il Consigliere comunale Roberta Salvati, il Dirigente scolastico del Polo Scientifico, Massimo Di Paolo, il vicepreside del “De Nino- Morandi” Francesco Lucantoni, i rappresentati del Consiglio di Istituto e dei genitori,  e i componenti del Comitato ex insegnanti.  Anche una querelle interna all’istituto, il Comitato ha manifestato stamane il suo disappunto sulle posizioni del Dirigente Di Paolo “Non ci risulta che il Dirigente Scolastico avesse sollecitato il Presidente della Provincia a fare istanza di dissequestro” hanno sottolineato. A quanto riferito, il dirigente avrebbe annunciato di voler intraprendere azioni legali nei confronti del comitato che però non ci sta e incalza rispondendo al preside che il dissequestro avrebbe permesso di far ripartire il lavori senza attendere la nuova gara d’appalto. Una condizione che avrebbe consentito probabilmente l’accesso degli studenti nelle loro classi nella scuola sulmonese. Tensione palpabile per tutti gli attori dell’Istituto che da diverso tempo invocano una soluzione, in più occasioni hanno chiesto una risposta concreta sul destino del De Nino-Morandi, un appello lungo tre anni da chi in quell’istituto ci ha insegnato, da chi ci ha passato gli anni delle superiori, insomma da chi quella scuola l’ha vissuta.

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