Rigenerare spazi abbandonati, per sopravvivere nelle Aree Interne

Lavatoio, Frattura.

La riattivazione degli spazi pubblici è uno strumento per il recupero delle relazione sociali, ed è la premessa necessaria per l’avvio della rinascita del senso comunitario delle aree interne  e per porre in essere le condizioni per la loro sopravvivenza. Un futuro è possibile attraverso la riemersione delle competenze economiche e la promozione della qualità della vita. Lo sanno molto bene questa a Frattura, frazione del Comune di Scanno dove la missione Fluturnum, Archeologia e Antropologia nella Valle del Tasso e nell’Alta Valle del Sagittario, da anni recupera spazi urbani abbandonati per cercare di  valorizzare le risorse esistenti sul territorio e le intelligenze locali come precondizione dell’abitare in territori in transizione.

“Abbiamo costruito una coscienza sull’unicità dei paesi e dei territori, e Frattura rappresenta un laboratorio di idee e di connessioni”, afferma Anna Rizzo responsabile della sezione antropologica. In un contesto di isolamento, come quello vissuto dalla comunità di Frattura e dal suo territorio di riferimento, il recupero degli spazi pubblici in disuso rappresenta una modalità di costruzione sociale della comunità. Le nuove destinazioni di uso degli spazi pubblici rinsaldano un legame profondo con il passato.

Ex scuola, Frattura.

Il ripristino dei luoghi della memoria ha interessato lo spazio dell’ex scuola di Frattura, che grazie alla generosa e volontaria collaborazione dei residenti, accoglie oggi manufatti e strumenti tipici dei lavori rurali, fotografie e oggetti di famiglia. Esposizione permanente che crea una connessione nelle varie epoche storiche tra attività umane e contesto ambientale.

E’ ancora l’ex scuola a testimoniare la rifunzionalizzazione con una residenza artistica, che si è realizzata durante il campo di ricerca di quest’anno. L’artista  Valentina Colella, finalista del Premio Cairo 2018, è stata ospite della missione partecipando attivamente alla rigenerazione degli spazi pubblici di Frattura attraverso una riflessione sull’uso virtuoso degli spazi dismessi e affidati a giovani artisti.

Lavatoio, Frattura.

La rigenerazione  ha interessato anche il lavatoio, all’interno del Festival “Non sono solo un fagiolo” che si è tenuto a Frattura il 25 e  26 Agosto, finalizzato al recupero dei beni immateriali e al ripristino degli spazi pubblici un tempo attivi. Grazie all’impegno e alle energie spontanee e generose dei locali, il lavatoio è stato liberato da scarti e da materiali abbandonati diventando nuovamente fruibile.

“La costruzione di politiche di  sviluppo sostenibili – scrive l’economista Paolina Giannetti che partecipa alla missione – richiede forme di scambio, di dialogo, di collaborazione tra i portatori di interessi. I cittadini che fanno parte di una comunità, hanno bisogno di sostegno da parte degli attori istituzionali, che nella gestione del territorio, sono consapevoli del valore del patrimonio del  culturale. Il forno di Frattura desta la preoccupazione della comunità per lo stato di degrado attuale.  Sono necessari l’intervento e l’attenzione  della pubblica amministrazione per evitare un probabile decadimento durante quest’inverno. Per le fatiscenti condizioni della struttura, il tetto potrebbe non reggere il peso delle abbondanti nevicate, crollando. Il crollo del forno rappresenterebbe la distruzione di un luogo strategico per i legami comunitari ed economici, che mantiene ancora l’originaria funzione d’uso”.

Conclude Giannetti: “Agire per lo sviluppo locale deve quindi coincidere con la messa in cantiere di interventi che mirano alla valorizzazione culturale e alla ricostruzione sociale della comunità. Il consolidamento del senso di appartenenza, attraverso la rigenerazione di spazi pubblici,  promuove  una maggiore coesione sociale coinvolgendo i cittadini nella riappropriazione del loro passato”.

S.M.

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