Sulla chiusura dell’ex statale 487, che da Pacentro conduce a Passo San Leonardo, dalla frana al complotto il passo è breve, o meglio quello fatto dal presidente del Comitato Terre Maiella Morrone, Antonello Di Giovine, che ha le sue origini a Sant’Eufemia a Maiella. Di Giovine, in particolare, sabato scorso ha preso parte all’”agorà” organizzato periodicamente dall’amministrazione di Guido Angelilli, periodici incontri in piazza per esporre temi e problemi del paese, e che appunto nell’ultimo appuntamento ha visto la sua partecipazione e l’ufficializzazione delle sue tesi che rasentano quelle di un “complotto”.
In una nota scrive: “Dopo l’incontro di ieri con i cittadini di Pacentro, presso il Consiglio comunale, alla presenza del sindaco, in un clima di grande contestazione, ci sono delle conclusioni: che in un qualche maniera si sta provando ad occultare le motivazioni perché la strada provinciale resta ancora chiusa…..l’interruzione della stessa strada: ex SS 487, forse porta la mano di un esecutore, una mano armata di esplosivo….normalmente utilizzato dalla sicurezza delle piste da sci che, in forma preventiva fanno brillantare accumuli di neve che sono soggette a causare slavine; e il movente quale sarebbe?- si chiede Di Giovine proponendo anche delle risposte- a) deviare un intero traffico per l’intero anno verso altri paesi, e non solo; b) non fare più la manutenzione a quella strada che comporta un accantonamento di spesa sostanziale; e c) riportare lo stato naturale della stessa strada prima della data del 1965. Fin quando nessuno mi dimostra che i miei sospetti sono infondati, resto nel mio dubbio legittimo”.
“In Italia ognuno è libero di dire quello che pensa- commenta Guido Angelilli-, ma deve assumersene tutte le responsabilità. Sono quattro anni che lavoro per la risoluzione di questa vicenda- ha aggiunto- e sono riuscito a trovare i soldi alla Regione, che sono ora in Provincia in attesa di un ultimo permesso che sono certo arriverà a breve”. Ipotizza un paio di settimane il sindaco per un lavoro che ha già il suo progetto e che dopo l’atteso permesso necessiterà di un bando di gara per l’affidamento dei lavori. I soldi in Provincia ci sono dal novembre scorso. “Avverto il malcontento della mia popolazione- ha aggiunto Angelilli-, ma più che clima di contestazione, nel corso dell’incontro c’era un clima appassionato”. D’altronde i disagi sono tanti, quelli di avere il passaggio con la montagna occluso con grosse ripercussioni sui flussi turistici per e da Pacentro, e i disagi per i pacentrani che devono raggiungere i loro posti di lavoro in montagna, costretti ad allungare il giro di circa mezz’ora. Nonostante tutto questo “Escludo qualsiasi complotto ipotizzato” conclude Angelilli il quale si è reso disponibile ad affiancare la sua popolazione, qualora ne sentisse la reale esigenza paventata durante l’incontro, di organizzare una manifestazione per sensibilizzare chi di dovere.
Simona Pace
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