Il senso della “bellezza” per Artiformi, nasce un nuovo movimento artistico

Tutto nasce con l’obiettivo di dare  senso e contenuto all’arte e di promuovere le sue diverse forme. Un progetto lanciato solo quindici giorni fa che ha già raccolto l’adesione di una ventina di persone impegnate nelle più disparate espressioni artistiche. Un appello semplice, senza troppe pretese partito da Instagram, che ha raccolto i suoi consensi e un evento in programma il prossimo 18 ottobre. Si tratta di Artiformi, un’idea che parte dall’Abruzzo, dalla Valle Peligna. Un proposta di due giovanissimi (poco più che ventenni):  di Marco Del Mastro, residente a Campo di Giove, e della romana Flaminia Colella, che ai piedi della Maiella viene spesso in vacanza. Un’amicizia forte della comune passione per la poesia, entrambi si cimentano in versi, infatti, e per entrambi è diventato indispensabile creare un gruppo capace di dar spazio alla multitudine di produzione e di valori che si nascondono dietro un solo termine: arte appunto. Così in questi pochi giorni alla coppia di amici si sono uniti da tutta Italia pittori, compositori, scrittori, altri poeti, attori teatrali pronti a debuttare presso Spazio Gusto a Chieri, in provincia di Torino. Un’apertura che vedrà in qualche modo il coinvolgimento di buona parte del gruppo, dal reading letterario all’interpretazione degli attori, alla musica.

“Oggi a causa della frenesia che caratterizza la vita quotidiana le persone sono sempre meno attente ai particolari- spiega Marco-, alla bellezza del circostante, a quello che l’universo ci comunica, la bellezza stessa quindi. L’esigenza è questa: visto che viviamo in una società sempre meno attenta, il gruppo ha lo scopo di riavvicinare le persone a questo mondo che si sta trascurando”. Un bisogno dei giovanissimi promotori si è così rispecchiato in quelli di tanti altri che come loro sentono l’esigenza di ridare senso ai particolari, movimento alla cultura, spazio alla bellezza. Ed è proprio “movimento” la prima parola che Marco utilizza per spiegare il sorgere di questo raggruppamento di persone. “Tutto è nato per caso, non ci aspettavamo tante adesioni- prosegue- infatti siamo ancora in fase di rodaggio e stiamo cercando di posizionarci” quelli, cioè, più in voga negli ultimi tempi, social in primis. Perchè il messaggio in qualche modo deve essere veicolato ed in questo i nuovi mezzi sanno essere decisamente efficaci.

L’appello iniziale, intanto, suona un po’ così: “Non abbiamo più tempo per non parlare di arte. Artiformi nasce da un’idea di due scrittori in erba, Marco e Flaminia, di dare vita ad un gruppo aperto di artisti, pronto ad impegnarsi per promuovere l’arte in ogni sua forma attraverso l’organizzazione di eventi ed iniziative diverse. Chiunque sia seriamente interessato alla causa può contattare Flaminia o Marco”. Un appello che a distanza di giorni si rafforza e si rilancia. Parlare, confrontarsi è una prerogativa che si amplia proporzionalmente alle persone che entrano nella “discussione”. Che “la bellezza salverà il mondo” lo diceva il grande Dostoevskij, probabilmente i tempi iniziano ad essere maturi per riavvivare quel fermento così sopito negli ultimi anni e qui, a voler ampliare il discorso, non solo di arte si parla. Basti pensare ai ragazzi, giovanissimi anche loro, di Yoshimitsu di cui Il Germe ha parlato qualche tempo fa. Loro, diversamente da Artiformi, sono concentrati principalmente sulla produzione musicale. O il collettivo Altrementi che sta intavolando da tempo un discorso più socio-politico al quale in tanti si stanno lentamente avvicinando. Qualcosa, insomma, sta cambiando.

 

Simona Pace

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