Scanno, funzionario infedele condannato a risarcire 80 mila euro al Comune

Il “funzionario infedele” Cesidio Spacone, 62enne ex impiegato nel Comune di Scanno è stato condannato a restituire all’ente 80 mila euro indebitamente sottratti durante il suo lavoro. Un anno fa Spacone era stato arrestato per peculato continuato e aggravato ed aveva subito il sequestro conservativo di un suo immobile ad opera della Guardia di Finanza. Il caso venne sollevato dall’ex sindaco Pietro Spacone che denunciò le presunte mancanze ai Revisori contabili. Il funzionario si sarebbe così appropriato di tributi versati dai contribuenti senza averne il diritto.

Per la Corte dei Conti “sussiste la responsabilità amministrativo-contabile al di là di ogni ragionevole dubbio”. Spacone si era provato a difendere sostenendo che le somme mancanti non gli erano mai state consegnate, ma la Corte esclude categoricamente che potesse essere in qualche modo all’oscuro di tutto.

Scrive la Corte dei Conti nella sentenza: “Non ha dato alcuna valida giustificazione delle gravissime anomalie rilevate nella tenuta della contabilità, dei versamenti parziali risalenti al 2016, delle somme giacenti in cassa, dei movimenti di economato”.

Spacone nel frattempo è tornato libero in attesa dell’udienza preliminare penale fissata a marzo, mentre le casse del Comune di Scanno dovrebbero essere rimpinguate dal pignoramento dell’immobile, perché dei soldi sottratti non c’è alcuna traccia.

1 Commento su "Scanno, funzionario infedele condannato a risarcire 80 mila euro al Comune"

  1. Superbamboccione | 17 Settembre 2018 at 19:55 | Rispondi

    Contesto, al proferimento della Corte; come volessero in ciò far supporre all’ intelligimento popolare, di essere puerili e casuali scolaretti di quarta; il superlativo assoluto gravissime, se per riferimento alle “anomalie” della P. A. Quindi di Sergio Mattarella

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