Bicincontriamoci e il sogno di una città sulle due ruote

Antonio, Marina e Francesco arrivano in Piazza XX Settembre con le bandiere gialle della Fiab che sventolano, a bordo delle loro immancabili biciclette. È la “Settimana europea della mobilità – Sem -” ed hanno organizzato per l’occasione un flash mob alla ricerca delle buche più “importanti” che ci sono in città. Poco dopo essere scesa dalla bicicletta Marina racconta che in realtà questa giornata dovrebbe essere organizzata dalle istituzioni – in Italia è lanciata dal Ministero dell’Ambiente e raccolta dagli enti locali -, ma siccome a Sulmona nessuna amministrazione ha organizzato mai nulla, ci pensano loro da quattro anni.

Sono i componenti di Bicincontriamoci Sulmona, nodo territoriale della rete nazionale Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta – è già dal nome si capisce con il loro pedalare dove vogliono arrivare. Sì perché l’ostacolo più grande da superare non sono le salite o i chilometri da affrontare, bensì il concetto di una nuova mobilità che vorrebbero portare in città.

“Quattro anni fa – spiega Marina Pecorini di Bicincontriamoci – organizzammo un’iniziativa per la Sem, dopo che l’amministrazione Ranalli non aveva preparato niente. Facemmo una biciclettata fino a Pettorano che aveva come tema la promozione della mobilità sostenibile e vennero con noi 50 persone”. Un numero ragguardevole che forse sottintende una sensibilità di parte della città al tema della mobilità, attenzione però che negli anni è stata raccolta a fatica dalla politica. Delle 800 firme che l’associazione raccolse durante la prima Sem, per chiedere una città proiettata verso una mobilità sostenibile, non riuscirono a smuovere molto. Racconta a metà fra l’ironico e l’amareggiato Antonio Cellitti presidente di Bicincontriamoci: “Avevamo un incontro in Comune con l’allora assessore di riferimento Goti. La mattina ci chiamò e ci disse: guardate è inutile che venite oggi pomeriggio perché è appena caduta l’amministrazione comunale”.

Ci hanno riprovato poi quelli di Bicincontriamoci a far sentire la loro voce. Grazie alla collaborazione con l’assessore Cristian La Civita riuscirono a far stanziare dei soldi per i loro progetti come i 10 mila euro messi a bilancio per la realizzazione di “Ciclovidia”, un percorso cicloturistico cittadino che portava i turisti sulle due ruote alla scoperta dei luoghi sulmonesi che facevano in qualche modo riferimento ad Ovidio. Il progetto che comprende 50 tabelle informative da installare in città, è rimasto bloccato negli uffici comunali dove nessuno vuole far nascere la Ciclovidia. I timori dei dirigenti sono legati al fatto che non è chiaro di chi sia la responsabilità se qualcuno si dovesse fare male lungo il percorso. Tesi che rasentano la follia, intanto il Bimillenario Ovidiano sta per essere messo in soffitta ed un progetto pronto da 3 anni resta finanziato ed inattuato.

L’altra grande battaglia di Bicincontriamoci è il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile – Pums – spiega Cellitti: “È come quando costruisci una casa, la prima cosa che fai è il progetto. Però per costruire la casa ci vogliono i soldi”. Eppure nell’ultimo bilancio sono stati stanziati 40 mila euro per redigere il Pums, ma anche in quel caso non è ancora stato realizzato. Il Pums nello specifico è un piano che ridisegna l’assetto della mobilità cittadina e cerca di ottimizzare le risorse in senso economico ed ecologico. Quello che sostengono quelli di Bicincontriamoci è che in città a misura di ciclista, l’utilizzo della bicicletta diventa più conveniente dell’automobile, convenienza dettata non solo dal punto di vista della salvaguardia dell’ambiente, ma anche economico, per il denaro e il tempo che vengono risparmiati.

Un esempio di città vincente è Lubiana, come spiega Francesco Di Pietro di Bicincontriamoci: “Ad un certo scetticismo iniziale per le politiche a favore della mobilità sostenibile si è contrapposta la soddisfazione per i risultati ottenuti, una città vivibile dove persino i commercianti hanno riscontrato un aumento delle vendite”. Altre città che vanno in questa direzione sono Oslo che sarà città bandita alle auto entro il 2020, Pesaro dove esiste la “bicipolitana” la metro per le due ruote e Ferrara, già città delle biciclette.

Ovviamente per fare questo serve anche un’amministrazione illuminata, attenta ai temi della mobilità sostenibile. Anche con la Casini c’era stato un contatto iniziale per Bicincontriamoci, al quale però è seguito il silenzio. “Il Pums – spiega ancora Cellitti – se fatto secondo i canoni che chiede l’Unione Europea, permette alla città di partecipare ai bandi europei dove vengono stanziati milioni di euro, che non sono poca roba di questi periodi”.

Il Pums potrebbe ridisegnare l’impianto della città, rendendola più vivibile e viva. Potrebbe essere un catalizzatore di fondi e potrebbe far aumentare la qualità della città, per essere più apprezzata dai turisti e forse anche dai cittadini stessi.

La mobilità sostenibile è un orizzonte verso il quale Bicincontriamoci cerca di tracciare con difficoltà una via per raggiungerlo. Certo la fatica è tanta, ma cosa importa per chi è abituato ad affrontare l’asfalto e le pendenze? Antonio, Marina e Francesco se ne vanno, li vediamo scomparire dietro l’angolo di Piazza XX Settembre col sorriso per la bella giornata trascorsa, la soddisfazione per il lavoro fatto, con le loro bandiere gialle mosse dal vento.

Savino Monterisi

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