“La martellata fa crollare la scuola”: Sulmona su Lercio, ma mica tanto

I problemi delle scuole secondo Lercio sbarcano a Sulmona dove il team dalle notizie “sporche” ha ambientato il suo ultimo fatto di cronaca adottando, tra i suoi personaggi, anche la coordinatrice Uaar L’Aquila. Certo il cognome ha una “n” in più, in pieno stile Lercio, ma non c’è dubbio che la redazione abbia  tratto ispirazione dalla battagliera Liana Moca. L’ultima trovata di Patrizio Smiraglia e Davide Paolino inizia così: “Sulmona – ‘Poteva essere una tragedia ma per miracolo siamo qui a raccontarla, ed è sicuramente un segno divino’, sono queste le parole di Liana Monca, preside dell’Istituto Comprensivo Elementare Renzo Bossi da Tirana, che stamattina ha rischiato la vita durante un incontro genitori-insegnanti prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”.

Con l’ormai noto stile umoristico ed originale capace di riportare nero su bianco vicende di uso quotidiano e grandi temi di attualità, anche per farne denuncia, i due l’hanno tirata anche a Moca. Nel rappresentare diritti e cause di atei e agnostici, quindi, non si poteva non affibbiarle un titolo così: “Preside inchioda crocifisso in classe, la martellata fa crollare la scuola”. Ovviamente l’articolo ripercorre un po’ i deficit del sistema scolastico italiano, dalla questione vaccini alla scarsità di risorse economiche insufficienti anche per comprare la carta igienica che i genitori, hanno “indagato” da Lercio, devono far portare da casa.

Così Monca, nell’articolo, racconta: “Gli animi durante l’incontro si sono lievemente accesi quando ho obbligato le famiglie a portarsi la carta igienica da casa perché il budget scolastico era già quasi ridotto all’osso”, spiega la Preside, “ma quando ho rivelato che il motivo era da ricondursi all’acquisto di un crocifisso placcato oro da inserire in ogni aula, un fragoroso applauso ha accolto la mia decisione e le famiglie si sono dette favorevoli a far bere limonata asprissima ai propri figli per cercare di eliminare ogni stimolo a evacuare nelle ore in cui sono a scuola, con un notevole risparmio anche di acqua per il plesso scolastico”. E dopo il crollo dal quale la preside sulmonese è uscita indenne non resta che spiegarsi il tutto con un miracolo di Padre Pio. E ci scappa pure il quadretto. Sembra un assurdo, ma la realtà delle scuole sulmonesi e peligne non è poi così lontana con gli alunni che in qualche caso portano materiale igienico da casa (perchè accade) e, ovviamente, il “caos tra i banchi”.

Simona Pace

 

Commenta per primo! "“La martellata fa crollare la scuola”: Sulmona su Lercio, ma mica tanto"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*