Lei ad eliminare le barriere architettoniche ci aveva provato, purtroppo quello che doveva essere un gesto di civiltà le si è ritorto contro e quindi la pedana di fronte al suo negozio (di circa 40 centimetri) le è valsa una sanzione da ben 160 euro, impossibile da onorare perchè “Prima di questa ci sono l’affitto, i fornitori e le bollette da pagare” spiega Anna Mancuso dell’omonimo negozio, a maggior ragione quando la crisi non permette di fare chissà quali esborsi monetari. Non solo. La signora Mancuso, tra le altre cose, lì in piazza del Carmine, dove vende abiti, aveva cercato di dare un tocco estetico posizionando due piante: una alla destra, l’altra alla sinistra dell’ingresso della sua attività. Anche per quelle si paga dazio e allora se dal sindaco Annamaria Casini, che pure aveva sentito durante la protesta dei commercianti di mesi fa, non è arrivata nessuna risposta, per la signora non resta che sbaraccare baracche e burattini così da non pagare almeno più la tassa annuale. A mali estremi, estremi rimedi. Questo già da fine anno, via la pedana, via le piante: “Le porterò al cimitero dove non disturberanno nessuno”.
L’unica soluzione, anche se a rimetterci saranno quelle sue clienti che nella pedana avevano trovato un ottimo supporto per accedere all’interno. E, dunque, torna il problema delle barriere architettoniche, quei muri del capoluogo peligno che il turista Claudio Giordana, disabile parziale, aveva denunciato in una intervista a Il Germe senza nascondere, tuttavia, la sua ammirazione per le bellezze della città. “Se solo fosse più curata e mantenuta…” era il senso della sua testimonianza.
Ristrutturato il negozio nel 2011, con tanto di accesso ai disabili, qualche anno dopo la signora Mancuso si è vista recapitare la multa alla quale si è aggiunta negli anni la tassa annuale pari a 70 euro tra piante e pedane. E pensare, ha ammesso il proprietario, che prima della Mancuso utilizzava il locale con il supporto di un’altra pedana (poco più piccola), lui non è mai stato multato né tassato. Così tra una chiacchiera e l’altra, in un assolato mattino di settembre ci si racconta di quelle città dove il turista è sacro: “Avete presente Matera? Lì i turisti possono accedere alla Ztl almeno per scaricare i bagagli. A noi avevano fatto una multa, il gestore del b&b chiama e spiega e la multa ci è stata tolta” si racconta. Metodi e soluzioni che chissà se a Sulmona arriveranno mai come le agevolazioni a chi, tutto sommato, a dare una svolta ci ha almeno provato.
Simona Pace
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