Il fagiolo bianco di Frattura, sarà presente al Salone Internazionale del Gusto Terra Madre, che si terrà da 19 al 25 settembre a Torino come Comunità del fagiolo bianco di Frattura ed avrà come delegata l’antropologa Anna Rizzo. Il legume di montagna fratturese è stato riconosciuto come coltivazione rara da preservare per il valore di custodia che hanno saputo mantenere gli orticoltori. Entrato a far parte dell’Arca del Gusto di Slow Food per il mantenimento e la trasmissione delle pratiche e dei metodi di coltivazione, attraverso uno scambio intergenerazionale.
Frattura infatti è fortemente legata ad un economia rurale in quota che ne ha contraddistinto il paesaggio, ha riconosciuto nelle coltivazioni del fagiolo bianco, un elemento di continuità tra il vecchio insediamento distrutto dal sisma della Marsica del 1915 e il nuovo paese, costruito a un chilometro di distanza in una posizione più sicura. Il forte senso di radicamento alla tradizione agricola e agli orti di famiglia ha fatto si che le coltivazioni divenissero un presidio indiretto contro l’abbandono definitivo di Frattura Vecchia.
Scrive l’antropologa Rizzo: “La zona un tempo adibita a baracche, oggi, si presenta invece come un’area coltivata, dove la memoria storica rimane viva e si rinnova tra gli orticoltori sia nei racconti che nelle lavorazioni.
La produzione del fagiolo è rimasta legata all’agricoltura manuale, e nessun mezzo meccanico interviene durante le procedure. Tutte le fasi produttive nel corso dei secoli sono rimaste invariate, così come l’uso del letame di pecora locale e la qualità delle acque. I coltivatori del fagiolo si sono impegnati a redigere un decalogo un cui riconoscono i principi e i valori dell’imparare a produrre il cibo, dalla trasmissione dei semi, al tutoraggio verso i nuovi contadini, dal garantire l’originalità del seme al mantenimento dell’habitat in cui finora è cresciuto”.
Le attività di documentazione e di ricerca tuttora in corso sull’agricoltura storica e sulla sociologia rurale, sono state realizzate dalla Missione Fluturnum. Archeologia e Antropologia nella Valle del Tasso e nell’Alta Valle del Sagittario – Matrix 96 Soc. Coop., in collaborazione con l’Università di Bologna, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, il Rotary Club Roma Ovest, Comune di Scanno, e l’Associazione Olim.
S. M.
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