Figlioli – Pastori

Questo inizio di anno scolastico mi emoziona particolarmente.
Lisa comincerà la sua avventura alle superiori, Davide invece la terminerà (si spera). Non c’è niente di più bello delle albe e dei tramonti.

Guardo questa foto di undici anni fa e sorrido. I miei figli affrontavano per mano l’inizio della scuola: seconda elementare per lui, primo anno di materna per lei. L’entusiasmo era alle stelle, l’emozione anche un po’ più su.
Fra le tante cose che sono cambiate dall’istante di questo scatto, una è rimasta identica nel tempo: le mani di Davide e Lisa, che non hanno mai smesso di cercarsi e stringersi nei momenti più importanti della vita.
Oggi, però, voglio essere leggera e limitarmi a invitare i miei ragazzi e tutti gli scolari a godere al meglio di questo tempo così bello e prezioso, senza farlo passare distrattamente.
Siate appassionati, come voi giovani sapete essere, ma anche scettici: “Dubitatis ergo estis”.
Siate sempre pronti a rispondere, ma fate pure tante domande.
Imbrattate i diari con disegni, ghirigori e citazioni, non riempiteli solo di compiti! Annotatevi il numero delle risate, non soltanto quello dei voti (badate che farà media).
Assaporate tutti i successi, le delusioni, gli entusiasmi, gli ostacoli che ogni volta supererete e le cadute dalle quali riuscirete sempre a rialzarvi. Lasciate che la scintilla si accenda e poi ci sarà l’incendio, che col suo ardere vi illuminerà la vita.
Non permettete mai a nessuno di dire di voi: “È intelligente, ma non si applica”.
Sarà tutto stupendo, anche i disastri, anzi, soprattutto questi ultimi -una volta risolti- costituiranno la gran parte dei mille ricordi di cui riderete e che racconterete per il resto della vostra esistenza. Per questo vi raccomando di fare, oltre al vostro dovere, anche qualche raGAZZATA.
Buona scuola ragazzi, buona vita!
(E perdonatemi, se potete)

“I figlioli”

Settembre, andiamo. È tempo di studiare.
Ora, in terra d’Abruzzo, i miei figli
lasciano i sollazzi e tornano dal mare:
abbandonano l’Adriatico litorale
e molto volentieri ci vorrebbero tornare.

Han bevuto svogliatamente il latte caldo,
che il sapor di formaggio fuso,
li accompagnerà per tutta la giornata.
Rinnovato hanno il diario e lo zaino.

E vanno ancora assonnati per le vie,
in un orario che fino a ieri era del sogno più bello,
sulle vestigia dei più cari amici.
O voce al telefono di colui che per tutto l’anno dirà quali compiti ci sono per l’indomani!

Ora verso l’istituto scolastico cammina.
La greggia. Di studenti. Senza convinzione alcuna.
Il sole illumina sì i loro volti, ma sotto i piedi non c’è sabbia.
Né isciacquio, cocco bello, dolci ghiaccioli.

Ah, perché non sono più in vacanza i miei figlioli?

gRaffa

Raffaella Di Girolamo

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