Qualche tensione tra la minoranza oggi pomeriggio in occasione della riunione dei capigruppo convocata per fissare la data del prossimo consiglio comunale che, si è deciso, si terrà mercoledì mattina (ore 9:30). Scintille, in particolare, tra Bruno Di Masci e la consigliera Elisabetta Bianca, accusata dal primo di aver rotto il patto delle opposizioni di non rispondere alla chiamata del sindaco Casini per le consultazioni post-crisi. Patto siglato lunedì scorso quando i sette che siedono in opposizione hanno avanzato la richiesta del consiglio e deciso di fare un esposto al prefetto e alla Corte dei Conti sull’utilità e la legittimità dell’ultima assise, quella del monologo Casini insomma.
Il battibecco è scoppiato dopo la riunione dell’ufficio di presidenza, quando la Bianchi si è recata nella stanza del sindaco (perché chiamata) per fissare un appuntamento per la consultazione. L’ira di Di Masci si è dovuta ridimensionare, però, quando è venuto a sapere che quasi tutti gli altri gruppi avevano fissato un appuntamento con il primo cittadino nei prossimi giorni, in realtà perché convinti di poter celebrare l’assise già domani.
Un equivoco, forse chissà, fatto è che poi la linea della minoranza si è assestata: gli appuntamenti presi tra oggi e martedì sono stati annullati, perché, sostiene la minoranza, il chiarimento va fatto prima in consiglio comunale e poi, nel caso e tutti insieme, con il sindaco.
Insomma mercoledì sarà un consiglio da non perdere: un’assise prettamente dal sapore politico, condito dalla possibile fissazione della data delle elezioni regionali che poi è quello che ha più destabilizzato la coalizione Noi Sulmona. E non solo: ad agitare le acque anche nel centrosinistra, infatti, è intervenuto l’attivismo di Fabio Pingue che avrebbe osato recarsi a colloquio da Luciano D’Alfonso senza avvertire Di Masci, accreditandosi come interlocutore di area, “per parlare dei 700mila euro del Bimillenario” sottolinea Pingue. Forse anche per questo il “vecchio” Bruno, oggi, era nervoso.
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