Poteva essere una tragedia, evitata solo grazie alla tempestività dei medici di stanza presso l’ospedale di Sulmona. Mercoledì scorso un bambino di 8 anni è stato operato d’urgenza dopo essere arrivato in ospedale portato dal 118. Il piccolo presentava gravi lesioni agli organi addominali causati da una caduta in bicicletta. Trasferito in sala operatoria già privo di conoscenza è stato rianimato, intubato e operato in tutta fretta dai chirurghi Mauro Favoriti, Barbara Fascone e Valentina Abruzzese sostenuti dal personale di rianimazione.
Un intervento in extremis che è riuscito a salvargli la vita in un contesto in cui normalmente i medici del S.S. Annunziata non potrebbero intervenire. Un’operazione possibile, infatti, solo perchè di estrema urgenza, questione di vita o di morte, solo qualche minuto in più e per il bambino non ci sarebbe stato più nulla da fare. Perchè all’ospedale di Sulmona, nella norma, non si potrebbero operare bambini al di sotto dei dieci anni, colpa di quella categorizzazione che lo vorrebbe presidio di base e privo, quindi, della strumentazione necessaria ad intervenire sui piccoli pazienti. Motivo per cui dopo l’intervento il piccolo è stato trasferito all’ospedale Gemelli di Roma nonostante un decorso post-operatorio normale. Anzi il bambino è tornato presto ad essere vigile e scherzoso.
L’ennesima dimostrazione di come Sulmona riesca ancora a rispondere ad importanti emergenze, nonostante il declassamento, nonostante la mancanza di personale. Al momento, e da venti giorni ormai, i dottori a disposizione del reparto di chirurgia sono solo tre con un infermiere soltanto per ogni turno. Non mancano professionalità, insomma, al S.S. Annunziata, ma lil numero del personale e strumenti adeguati. Una causa che da tempo, d’altronde, i sindacati stanno portando avanti senza troppi risultati.
Simona Pace
Molto bene. Benissimo. Bravi!