Il Tribunale del riesame ha deciso di cambiare la misura cautelare nei confronti di Serafino Di Lorenzo, il 39 enne sulmonese passa dalla custodia cautelare in carcere al regime dei domiciliari con l’utilizzo del braccialetto elettronico.
Era stato arrestato lo scorso 4 agosto, assieme a Nicola Spagnoletti, 45 enne senza tetto di origine toscana, l’accusa quella di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio razziale per i fatti avvenuti la sera del 12 giugno, in cui i due entrarono nel centro d’accoglienza per migranti della Casa Santa, con una pistola scacciacani ferendo con una coltellata al fianco, un cittadino del Gambia di ventitré anni, che aveva provato ad affrontarli.
I due vennero poi bloccati nel centro dagli stessi migranti che chiamarono la polizia, impedendo agli aggressori di scappare e non rispondendo alle provocazioni e alle minacce.
Per Di Lorenzo, difeso dall’avvocato Alberto Paolini, dunque, la misura si alleggerisce confermando però la necessità di una misura cautelare. Spagnoletti invece non ha presentato ricorso al Tribunale del riesame e resta così in carcere.
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