Mettere in sicurezza le infrastrutture autostradali A24/A25. I sindacalisti della Cgil Fillea e Filt, Sandro Del Fattore, Silvio Amicucci e Franco Rolandi sono chiari “Occorre che le Istituzioni rendano immediatamente disponibili le risorse per ultimare gli urgenti lavori che riguardano ponti, viadotti, gallerie, per centinaia di chilometri compresi nei collegamenti delle due fondamentali arterie autostradali “
Prioritario tutelare i cittadini, i lavoratori del trasporto, perché è inutile girarci attorno, la tragedia del Ponte Morandi a Genova, ha determinato un comprensibile allarme anche in Abruzzo, continuano ad aessere numerose le segnalazioni e denunce di amministratori, associazioni, semplici cittadini e più in generale portatori di interesse.
Viadotti che non sarebbero antisismici, “non hanno sicuramente stemperato inquietudini e apprensioni dei cittadini/utenti, l’aver appreso direttamente dal vicepresidente di Strada dei Parchi che le due autostrade A24 e A25 non sono antisismiche”. Gli interventi effettuati di antiscalinamento, infatti, riguardano un primo lotto di lavori per la messa in sicurezza, a cui deve seguire peraltro un secondo lotto di lavori altrettanto urgente. La mission dunque è ridurre i tempi burocratici ministeriali necessari a sbloccare le risorse, previste per l’anno 2022, ma che, sottolineano dalla Cgil, potrebbero essere anticipate dalle Regioni Abruzzo e Lazio attraverso l’utilizzo dei fondi Masterplan, proprio per le particolari ed urgenti criticità che affliggono le due arterie autostradali.
I sindacalisti ribadiscono la priorità rispetto al rapporto che la società Strada dei Parchi e Toto costruzioni ha con i propri lavoratori. “Chiediamo che si faccia un accordo sulle tipologie dei lavori, inserendole nella perimetrazione dei contratti che sono i seguenti: 1) autostrade e viabilità; 2) edilizia; 3) servizi. Insomma una scelta politica ed etica che rispetti i diritti dei lavoratori definiti contrattualmente, “si smetta di praticare metodi per ridurre il costo del lavoro, i quali sfruttano e impoveriscono i lavoratori e rendono meno sicura l’infrastruttura stessa”.
Molte infrastrutture italiane sono state costruite nell’immediato dopoguerra, mentre l’A24 e l’A25 ” attualmente “Strada dei Parchi” sono state iniziate nel 1960 ed aperte nel 1969. Con le loro 54 gallerie, 147 viadotti e 6 ponti, queste due vitali autostrade hanno posto fine all’isolamento a cui l’Abruzzo era relegato poiché l’Appennino fungeva da barriera naturale fra le due regioni Abruzzo e Lazio. L’invito è però a non dimenticare il ciclo del cemento che ha una vita media di 70 anni.
Il sindacato torna sulla questione pedaggi, le due autostrade A24 e A25 sono tracciati che non presentano un’alta incidenza di traffico e di utenza, ma non per questo sono giustificabili costi dei pedaggi che sono particolarmente elevati. L’invito dunque ad una riflessione collettiva sul modello gestionale che debba contemperare l’esigenza di contenere i pedaggi, la costanza delle manutenzioni, gli ammodernamenti, la sicurezza della rete viaria, la convivenza con un territorio altamente sismico e, non da ultimo, la consapevolezza che tale infrastruttura sarà di fatto l’unico collegamento fra l’Abruzzo e la Capitale, fino a quando non verrà garantito una vera alternativa ferroviaria per quanto attiene i tempi di percorrenza”.
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