Il Bimillenario dalla morte di Ovidio Loreto Valente ha deciso di viverselo un po’ a modo suo. Lui sulmonese doc, a Roma per lavoro e videomaker per passione, ha deciso di intraprendere sulle due ruote il viaggio a ritroso che il poeta Ovidio, insieme al fratello Lucio, fece a 12 anni. Così ieri, in sella alla sua bicicletta, altra grande passione, è partito da Porta Tiburtina per raggiungere piazza XX Settembre a Sulmona.
Un lungo viaggio, 180 chilometri, dieci ore di pedalata, attraverso il Lazio e l’Abruzzo documentato con un video (in fase di elaborazione) in cui decanta i versi di ovidiana memoria nelle dure salite del valico di Forca Caruso, lungo quella Tiburtina un tempo trafficata e oggi surclassata dalla nuova viabilità.Un viaggio che non è stato solo sport, attività fisica di per sé, ma anche e soprattutto un incontro con le comunità che di volta in volta sono state attraversate. La speranza per il ciclista è stata quella di ritrovare in altri la sua stessa familiarità con la figura e l’opera di Ovidio. Il risultato è stato un po’ di quelli sorprendenti. “Fino a Carsoli in tanti non conoscono Ovidio, mentre entrato in Abruzzo mi hanno risposto ‘Come no? Il compaesano'”. Cosa che, purtroppo, non vale per i più giovani, i ragazzi tra i 20 e i 25 anni. “Un disastro” commenta Valente.
L’idea, oltre a rendere omaggio al sommo poeta, è quella di promuovere l’uso delle due ruote con tutti i risvolti green e di eco-sostenibilità del caso, particolare che Valente porta avanti già nella Capitale attraverso la collaborazione con diverse realtà associazionistiche romane impegnate nel valorizzare, in generale, uno stile di vita quotidiano più sostenibile, non solo grazie all’uso della bicicletta, ma con tutta un’altra serie di accorgimenti. Alcuni da Roma sarebbero voluti partire insieme a lui, qualche vecchietta lungo la strada gli ha consigliato di lasciar perdere e conservare la salute, la nonna ancora non ci crede come tanti conoscenti in Città. Eppure quella foto sotto la statua di Ovidio a fine viaggio è stata scattata.
Altro particolare importante è la scelta dei luoghi, territori spesso dell’entroterra, spesso poco pubblicizzati, spesso in difficoltà tra mancanza di servizi e spopolamento. Come quello del Centro Abruzzo, insomma, che poi non ha nulla da invidiare, nelle sue peculiarità naturalistiche, storiche, artistiche ed architettoniche, ad altri territori. Capotreno di professione, Valente non appena può torna nella sua terra e lo farà ancora per la ciclopedalata dell’Isal il prossimo 15 settembre dall’Abbazia di Santo Spirito al Morrone destinazione Pescocostanzo.
Simona Pace
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