Un Abruzzo forte e gentile, ma ben distante dal podio turistico nazionale: gli studi del Confartigianato Chieti-L’Aquila collocano, difatti, il territorio abruzzese in una deplorevole diciannovesima posizione, a delineare un Abruzzo privo di impulsi e di programmazioni tese alla valorizzazione territoriale. Un Abruzzo che rischia di sfregare il fondo e che, tra le eccellenze italiane, registra, assieme al Molise, dati negativi e in ulteriore abbassamento. Un situazione che, però, non sembra toccare da vicino gli albergatori del circondario secondo i quali “le analisi nazionali considerano il valore assoluto ma non le effettive possibilità della regione – commenta Ernesto Paolo Alba, degli albergatori dell’Alto Sangro -. Si tratta di numeri infinitesimali, da sempre registrati. L’Abruzzo, secondo i dati storici, ha sempre occupato posizioni molto basse ma, d’altronde, dobbiamo esser ben consapevoli che il turismo rispecchia le capacità della regione e noi siamo limitati soprattutto per quello che riguarda i collegamenti. Bisognerebbe adoperarsi per incrementare vantaggi e creare opportunità”.
Un problema che, per il momento, sembra voler essere arginato con dimostrazioni di numeri importanti a testimonianza del flusso turistico consistente nel territorio compreso tra Valle Peligna ed Alto Sangro. Seppure per un previsione a breve periodo.
Le strutture alberghiere stanno registrando, a Sulmona e con l’approssimarsi del Ferragosto, una percentuale di occupazione di posti letto pari al 70/80%, con permanenza di circa tre giorni: presenze che possono estendersi dal lunedì al mercoledì (giorni antecedenti al Ferragosto) o dal martedì al giovedì (giorni a cavallo del Ferragosto).
Si parla di dati positivi, in linea con l’andamento degli anni precedenti, con speranze crescenti legate a possibili prenotazioni last-minute.
Affluenze vantaggiose sono registrate anche in Alto Sangro, dove sono stati raggiunti picchi dell’80% di occupazione di posti letto. Un riempimento che, seppur lascia ben sperare, è vittima di richieste con andamento lento e sofferente. Soprattutto resta l’incertezza per la seconda metà di agosto che si spera possa reggere il trend positivo e smentire, per il 2018, la classifica impietosa di Confartigianato.
Mariagrazia Verrocchi
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