Alla fine “ha preso atto”, di non avere più una maggioranza, di essere stata mollata, di non poter contrapporre alle tensioni della sua coalizione i risultati che non si sono visti. Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini si è dimessa questa sera. Con una lettera- comunicato nel quale esprime tutta la sua amarezza annuncia di aver “deciso di concludere il mandato prematuramente”.
“Il mio è un atto di grande coraggio in quanto ritengo che non sia rispettoso nei confronti della città restare a lottare inutilmente tra le beghe politiche o presunte tali, che nulla hanno a che fare con il mio modo di intendere la politica e di operare per risolvere i problemi di Sulmona. Beghe che hanno di fatto minato e rallentato l’azione Amministrativa”.
E’ il quinto sindaco consecutivo che non arriva a fine mandato.
Ora i venti giorni di rito per confermare la scelta, poi lo scioglimento del consiglio, l’arrivo del commissario e probabilmente nuove elezioni a primavera. Perchè a quanto pare non è possibile accorparle alle regionali.
Ecco il testo della lettera del sindaco:
“Ho sempre lavorato, senza risparmiarmi, al servizio di Sulmona e ad esclusivo interesse della cittadinanza. Ho sempre pensato che il principale obiettivo di questa Amministrazione fosse quello di dare alla città la stabilità necessaria, unica condizione per consentire la risoluzione di numerosi e grandi problematiche che si trascinano da anni. Ho sempre ritenuto importante riportare questa città alla normalità politica e amministrativa, ecco perché viaggiavo con caparbietà tra mille difficoltà in questa direzione, nonostante la consapevolezza che i risultati si sarebbero visti nel tempo.
Mi sono sempre messa a disposizione con grande spirito di servizio e lealtà ad un progetto politico che non era solo il mio. Ho sostenuto e portato avanti con tutte le mie forze un impegno preso con i cittadini di Sulmona, che diedero un consenso altissimo alla nostra proposta, dando fiducia ad una squadra giovane che avrebbe dovuto portare non solo una ventata di novità, ma soprattutto una innovativa progettualità per il bene della città.
Nella situazione complessa verificatasi negli ultimi mesi, sia politicamente che amministrativamente, ho combattuto con tenacia e determinazione al fine di evitare un’interruzione del mandato ed un’ulteriore commissariamento che Sulmona non merita.
Ho continuato a lottare contro tutto e tutti anche quando sono stata lasciata da sola perfino dalle forze che mi avevano sostenuto fin dall’inizio.
Ho portato avanti con forza e determinazione battaglie a salvaguardia della nostra città e del territorio pensando al futuro dei nostri figli, quelle contro il progetto Snam e la chiusura del Tribunale, quelle per una sanità migliore, i trasporti, quelle per ottenere maggiore sicurezza nel nostro territorio, anche con un nuovo modello di Protezione Civile ottenendo risorse finanziarie a questo scopo e quelle per realizzare uno sportello unico di progettazione europea, per lo sviluppo della nostra città. E poi la riorganizzazione degli uffici comunali, anche questa fin ora ostaggio di tensioni e veti di cui se ne sono fatti protagonisti proprio quei consiglieri che stanno operando per indebolire la maggioranza, facendo venir meno anche in aula presenza e dibattito. Ed ancora la ricostruzione, con il potenziamento dell’ufficio sisma, la gestione associata dei servizi sociali, l’edilizia scolastica, un percorso di rilancio culturale. Ma tante altre cose sono state seminate, perché è il tempo che può dare soddisfazione a tante energie progettuali di un Amministrazione che vuole incidere veramente.
Due anni che hanno visto una faticosissima azione per far risalire la china ad una città martoriata da anni di instabilità, mal governo, dissidi e divisioni.
Pochi mesi fa era stato finalmente raggiunto un equilibrio politico con il coinvolgimento attivo di tutti i gruppi in una nuova giunta espressione di una maggioranza rinforzata con una riorganizzazione delle deleghe funzionale a valorizzare le singole competenze e affrontare al meglio tutte queste sfide, e si stava portando avanti il lavoro in maniera proficua, in un clima positivo e collaborativo.
Il Comune di Sulmona non può essere trattato come un tavolo di poker, dove si rilancia ad ogni giro per accaparrarsi un piatto che rischia di rivelarsi perfino vuoto, visto che i temi concreti e le politiche per la città lasciano il passo a sterili discussioni su posizioni di forza tra i singoli gruppi.
Dopo mesi di tira e molla, di discussioni inutili, caratterizzate da poca sostanza sollevate da singoli consiglieri e dei loro sfoghi sulla stampa, sarebbe stato logico che arrivassero a scelte individuali conseguenziali e responsabilmente coerenti. Ma niente.
Ho assistito ad azioni di consiglieri comunali, che, in questi anni, anziché lavorare con progetti per la città, hanno profuso tanta energia solo per indebolire questa Amministrazione, ne è prova la scarsissima attività di Commissione su temi o proposte politiche da presentare in aula, dove invece si assisteva ad assenze strategiche o a interventi inopportuni a difesa del proprio operato politico.
La coalizione che ha sostenuto questo progetto oggi ha dimostrato di essere di fatto venuta meno, attraverso azioni ed omissioni indebolendo il progetto politico che doveva essere di reale cambiamento, per ideali e azioni.
Oggi c’è stata l’ultima e più grave dimostrazione di come si stia giocando sulla pelle delle persone e della città. E a questo gioco io non ci sto. Ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità rispetto ad un progetto che non è solo del sindaco, ma è di un intero gruppo, una maggioranza incartata su discussioni sterili che poco hanno a che fare con il bene di Sulmona.
Non hanno avuto il coraggio nè la giusta maturità di affrontare in modo deciso i problemi per portarli ad una risoluzione positiva insieme o di rinunciare alla poltrona. Mi assumo, come ho sempre fatto, le mie responsabilità e anche per loro conto, con grande dolore e rammarico per tutto quanto avrei voluto continuare a fare per la mia città, ho deciso di concludere il mandato prematuramente. Ritengo questa inutile litigiosità, che sa di vecchia politica e che tanto ho cercato di contrastare, di fatto, la vera causa della mia sofferta decisione.
Il mio è un atto di grande coraggio in quanto ritengo che non sia rispettoso nei confronti della città restare a lottare inutilmente tra le beghe politiche o presunte tali, che nulla hanno a che fare con il mio modo di intendere la politica e di operare per risolvere i problemi di Sulmona. Beghe che hanno di fatto minato e rallentato l’azione Amministrativa.
Voglio ringraziare i numerosi cittadini che mi hanno manifestato in questi anni e soprattutto in questi ultimi mesi il loro sostegno e tutti coloro che mi hanno incoraggiato a tenere duro e a non mollare, consapevoli delle numerose difficoltà e della complessa situazione in atto.
Sono stati per me la forza che mi ha consentito di guidare un’ Amministrazione concentrata sui problemi della comunità, in una faticosissima azione per far risalire la china ad una città martoriata da anni di instabilità, mal governo, dissidi e divisioni che hanno minato nel tempo anche il buon andamento della macchina amministrativa”
Decisamente il 19 giugno 2016 si è manifestato al sindaco uno “sliding doors”. Il problema è che la porta scelta affaccia su una realtà che non corrisponde a quella del resto della cittadinanza. Quali sono queste battaglie per la salvaguardia della città? Forse sono rimaste dentro qualche ufficio di Palazzo S.Francesco. Per tutti gli altri si è assistito al solito teatrino fatto di attori e comparse (questa volta spacciati per il nuovo ed il cambiamento) che hanno recitato (in alcuni casi anche egregiamente) pur di inseguire i propri piccoli grandi sogni di notorietà. Di certo ben poco è stato dato alla città (o forse è stato tolto). Perciò non resta che ringraziare e chiudere a chiave la porta, nel caso ci dovessero essere ripensamenti dell’ultima ora.
Torna a fare ciambelle e crostate a casa….hai finito di affondarci!
Alleluia, un grande giorno per questo paese
Si dovrebbero dimettere tutti gli inquilini di Palazzo San Francesco e no solo il o la sindaca.
Si dovrebbero dimettere tutti gli inquilini di Palazzo San Francesco e non solo il o la sindaca.
Tempo di fare le valigie.
Siamo alle solite…….
Non si riesce ad amministrare un “comunicolo” come Sulmona, un pugno di persone che per beghe, interessi politici e forse anche ineguatezza non riescono mai a fare qualcosa per il nostro territorio. Che dire? Vergognamoci tutti se negli ultimi due anni sono andate via da Sulmona piu’ di 500 persone!
Se non erro, al momento le dimissioni sono solo sulla carta e affidate unicamente ad una lettera inviata ai mass media.
Affinchè le stesse abbiano validità, dovranno essere “presentate per iscritto al Presidente del Consiglio Comunale” e “depositate” presso l’Ufficio Protocollo del Comune, in seguito il Segretario Generale ne darà immediata comunicazione ai componenti del Consiglio Comunale, dando di fatto mandato al Presidente del Consiglio Comunale, entro 10 giorni dalla data di deposito della lettera di dimissioni, alla convocazione del Consiglio Comunale affinchè vengano “formalizzate” le dimissioni.
E’ solo da questa data che partono i 20 giorni di ripensamento per il ritiro delle dimissioni.
Quindi attendiamo che la scelta effettuata dal Sindaco divenga “IRREVOCABILE”, dopodichè apriremo la “bolgia dei commenti” e questo perchè già una volta il Sindaco ha dato buca alle “promesse” dimissioni, potrebbe essercene una seconda, ed in politica si sa “non c’è mai una sola verità”!!!
…giusta riflessione,la sindaca, a ferragosto,per devozione deve fare visita al santuario del feudo,meglio al “proprio signore”,naturalmente rispettando il rito dell’omaggio feudale,con una rievocazione storica :il signore prendeva le mani giunte del vassallo/a nelle sue…..con dignita’ e coraggio, le sentite riverenze,una donna eccezionale e di grande fibra,dicono i sudditi…non c’e’ due senza tre,con la “fibra ottica” anche quattro,quindi prepariamoci al……gita fuori porta?