Non ha fatto esplicitamente il nome del vice presidente del Csm, e a ben guardare non avrebbe potuto, ma questa mattina, nella conferenza stampa con la quale ha salutato ufficialmente la presidenza della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso ha tracciato l’identikit del candidato del centrosinistra.
“Penso ad un Eta Beta – ha dichiarato D’Alfonso – che ha capacità di fare coalizione, autorevole, che non ha nemici, un Eta Beta che ha cultura di governo, che conosca il valore, la densità e la delicatezza della decisione pubblica, una persona con una storia riconoscibile, che sa il linguaggio della politica, il linguaggio dell’amministrazione e il linguaggio delle istituzioni”. Il profilo che ne viene fuori è senza ombra di dubbio proprio quello di Giovanni Legnini.
Ormai non lo nasconde quasi più nessuno, solo il diretto interessato che giustamente non potrebbe per garbo istituzionale. Inizia così l’Abruzzo dopo D’Alfonso, che sarà governato dal traghettatore Giovanni Lolli, anche lui vice presidente, ma di Regione. In novanta giorni dovrebbero tenersi le elezioni che però i più informati danno per probabili il 25 novembre.
Ad ogni modo la decisione spetta al Ministero degli Interni, a quel Matteo Salvini che se riuscisse ad imporre nella coalizione regionale il nome di Fabrizio Di Stefano – forzista con le valige già pronte, sostenuto dalle Civiche per l’Abruzzo -, potrebbe eleggere il primo presidente di Regione della storia della Lega nel Centro-Sud Italia, perché a quanto pare, l’ex senatore azzurro è prossimo proprio all’ingresso nel partito di Salvini. Lo scenario politico però è ancora molto fluido anche se la debolezza di Forza Italia è evidente. Ha dunque due possibilità davanti: consegnare lo scettro del centrodestra abruzzese – dopo quello nazionale – alla Lega oppure tentare una fuga in avanti, rompendo il tavolo e cercando coalizioni alternative, ma questo avrebbe un esito imprevedibile.
Savino Monterisi
Io ammiro D’Alfonso,è il classico politico che possiede una parlantina forbita e rassicurante e per molti convincente, ha anche un aspetto da intellettuale e bravo ragazzo. Processato da sindaco è rientrato in politica con ruoli più importanti e da governatore d’Abruzzo ora è diventato senatore. Chapeau! Però io sono andato a rileggere il suo programma elettorale prima di diventare governatore e tra le tante promesse da marinaio, sciorinate nel suo dépliant di programma, con eleganza lessicale,mi sono soffermato su cosa prometteva in sanità.L’ABRUZZO VALE(elezioni regionali 2014) UNA REGIONE FACILE diceva: ..”facile per ottenere accertamenti diagnostici e terapie e per la costituzione di uno sportello unico per la salute che si faccia carico della premura per i bisogni di cura e di benessere del cittadino. Facile per la valorizzazione di tutti i presidi (ospedali)sanitari che avranno specializzazioni peculiari nelle prestazioni in modo da corrispondere adeguatamente al bisogno di salute nei territori.Facile per il taglio delle file ai CUP ed alle liste di attesa attraverso un uso intensivo delle tecnologie e la valorizzazione delle professionalità”…sono elencate altre cose facili in altri campi. Che ne pensate? Realtà di cose realizzate o libro dei sogni? Ai posteri l’ardua sentenza. PASSATA LA FESTA GABBATO LO SANTO…AVANTI UN ALTRO a raccontarci barzellette.