E chissà se quel triplete siglato ieri sera da Sestiere Japasseri abbinato con Zante e Anversa, sul campo di gara, nell’agone della già piazza Maggiore, saranno riusciti a vederlo. Chissà se poi, dopo numerosi avanti e indietro, dopo aver preso le misure, provato angolazioni improbabili, inclinandosi a favore di varco, loro, gli equilibristi in carrozzella ce l’avranno fatta. Perché ieri nella notte di Giostra d’Europa, quei blocchi di cemento, posti come da circolare Gabrielli, dopo il ponte Capograssi, più che a presidiare rappresentavano un ostacolo insormontabile, imbarazzante, impossibile da superare tanto che si è dovuto ricorrere alla forza di braccia, di familiari e anche agenti che hanno aiutato le persone con disabilità a passare oltre la barricata. A raccontarlo alcuni cittadini, increduli, davanti al varco sul ponte dallo spazio irrisorio e poco umano, difficoltà anche per bicilette e passeggini. Mentre si alzava la chiamata ai cavalieri, nella discesa nel campo di gara, c’era chi insomma si domandava dove passare, perchè lì il marciapiedi non ha la rampa diretta per consentire alla carrozzella di salire, toccherebbe tornare indiero farsi largo tra persone, bici, auto e altro. Dopo tante peripezie ce l’hanno fatta, riuscendo ad arrivare in piazza e a tifare seppur provati per il proprio beniamino.
Questione di inciampi (se così possiamo chiamarli), inciampi di Giostra dopo quelli noti che però, a fine manifestazione non staremo qui a menzionarne la lunga lista. Ma nella sola giornata di ieri, la XXIV edizione ne è riuscita a collezionarne ben due, ebbene, dopo il varco degli ostacoli un nuovo scivolone, e qui la trama si fa singolare oltre che imbarazzante, a farne le spese è la comunità e il sindaco di Pratola, Antonella Di Nino.
Il Comune di Pratola Peligna ieri sera ha partecipato alla Giostra Europea, prendendo parte alla sfilata con tanto di primo cittadino in abiti storici. Un capo di sartoria blue cobalto, che chissà quanto tempo davanti allo specchio ha passato l’Antonella madama. Eppure, nonostante fossero molto visibili sia ai cittafini che alle autorità, nessuno li ha annunciati, citati, salutati, niente. Insomma applausi e mani sventolanti per tutti ma per la Di Nino e la sua Pratola a quanto pare no. “Una scortesia bella e buona per la quale, ripeto, sono rimasti male soprattutto i figuranti”. Il sindaco di Pratola, non gradendo la scortesia, non ci ha pensato due volte a lasciare in anticipo la festa.“Ignorati completamente – spiegano dall’amministrazione – Sono stati per primi i figuranti a rimanerci male, molto male. Per questo si è deciso di andarcene prima delle gare. Solo in piazza, infatti, a corteo terminato e forse per rimediare a un errore, la speaker si è degnata di salutare la delegazione pratolana” specificano.
Intanto nella Sulmona del dopo gara si fa notte, con Sestiere porta Japasseri in trionfo vincitore dei 3 palii. Le luci si spengono, dame e cavalieri, chiarine e tamburi lasciano la scena, i varchi sono pronti ad andare via così come le gaffe e gli abbagli di un’edizione che di certo non ha lasciati senza parole. E alla città, tornata a casa, ora sola davanti allo specchio, messo da parte il trucco e i sorrisi della festa, toccherà il tempo di qualche riflessione.
Anna Spinosa
Si può dire che questa edizione ha messo in evidenza due cose, la voglia di un intero territorio (quello interno abruzzese) di riemergere da un isolamento a cui è stato costretto per scelte scellerate e miopi di alcuni (a volte anche rappresentanti dello stesso) e la chiara inadeguatezza di una struttura organizzativa (poco trasparente e gestita in modo fin troppo personalistico) che non è riuscita a dare una bella immagine di una manifestazione che ha tutte le carte per poter essere seriamente apprezzata nel territorio nazionale e non. Vorrei capire ad esempio qual è il senso di invitare diversi comuni, farli sfilare e poi non menzionarli mai se non alla fine. Sarebbe stata una bella vetrina per tutti ed invece così è sembrato più un tributo di questi verso la “sola” giostra (forse un ennesimo pavoneggiamento). Mi rendo conto però che questo è forse il fatto meno grave. Di sicuro in queste settimane ce ne sono stati altri di più gravi, ma forse rende l’idea di quale è ad oggi la visione di chi decide.