I cittadini di Campo di Giove si organizzano contro il taglio degli alberi nella pineta e convocano un sit-in alle ore 15 in via Pescara come scrive Domenico Capaldo, che ieri con un video sui social aveva sollevato la questione: “Convochiamo un sit-in per oggi pomeriggio sul posto (zona Pozzolana, Via Pescara) ore 15,00. Naturalmente l’invito è esteso a tutti gli uomini di buona volontà che si trovano sul posto. Dimostriamo che questa terra non è terra di saccheggio”.
Regione e Parco della Majella avrebbero però dato il loro parere positivo al taglio mentre i Carabinieri forestali avrebbero segnato le piante che andavano rimosse. Il motivo è presto detto: l’incolumità di cose e persone come previsto dalla Legge regionale 3/2014. Lo scorso anno alcuni alberi della pineta erano caduti addosso a delle abitazioni e, con l’intensificarsi delle corse della Transiberiana previste per quest’inverno, Rfi non ha voluto rogne ed ha chiesto il taglio. Questa almeno è la versione di chi il taglio l’ha effettuato per conti di Rfi appunto.
Resta da capire però con quale logica sono state scelte le piante, se sono state tagliate solo quello che gravavano in una situazione di pericolo o solo quelle a ridosso della ferrovia. Con quale criterio il Parco autorizza un tale taglio? Dal video si evince che ad essere stati rimossi sono gli alberi a ridosso dei binari, quelli che in caso di caduta potrebbero finire sugli stessi, ma se questa è la logica lo stesso discorso varrebbe anche per la fila di alberi immediatamente dietro. Se tale logica fosse poi applicata categoricamente a tutto, scomparirebbero ettari ed ettari di bosco a ridosso di ferrovie e strade. Forse i i tagli dovrebbero essere più selettivi non fosse altro che la zona è posta in piena area parco, che vive anche di bosco e di flora in generale.
Con una delibera del comune di Campo di Giove poi, datata 9 luglio, richiesta da Rfi per “prevenire i pericoli di incendio”, l’ente comunale vieta categoricamente la possibilità di accendere stoppie nei pressi della ferrovia e intima ai proprietari dei terreni a ridosso della ferrovia di tagliare piante e siepi. Curioso però che proprio sul luogo dei tagli siano state lasciate da chi ha effettuato i lavori delle taniche di benzina, poi rimosse in serata dai cittadini. Insomma qualche malintenzionato c’avrebbe messo poco più di un secondo a mandare a fuoco tutto: alberi, villette e delibere contro gli incendi comprese.
Savino Monterisi
Comunque è il caso di dire che i social stanno diventando sempre più “armi di di diseducazione di massa”, chiunque può creare tumulti partendo da proprie considerazioni che spesso non tengono in minimo conto del fatto che esistono enti ed autorità preposte. Insomma prima di indignarsi per lo meno si dovrebbe fare un giro di telefonate. Tutt’altro discorso invece riguardo alla superficialità con cui alcune ditte svolgono i lavori, dimenticando spesso il concetto di sicurezza sul cantiere.