C’è un passaggio nel comunicato con cui il sindaco Casini cerca di giustificare l’esclusione di Sulmona dal direttivo dell’Agir che, più degli altri, rende la statura politica della prima cittadina. Che certo politico non è nata, ma che politico non lo è neanche diventato in questi due anni di esperienza, dimostrando ancora una volta di non essere all’altezza del ruolo che pure tanti cittadini le hanno affidato nel 2016.
Se avessimo voluto, dice in sostanza, noi civici, “Sulmona in testa”, avremmo potuto “sia forzare gli accordi attraverso i nostri referenti regionali che presentare una lista sostenuta dai numerosi sindaci vicini e mettere in difficoltà il listino unico e la candidatura di Mario Ciampaglione, sindaco di Cansano”. Non l’hanno fatto, loro civici, “per promuovere l’unità del territorio”, che detto da una che è stata l’ariete di Gerosolimo sulla rottura del Cogesa lo scorso anno, ovvero la frantumazione del territorio, un sorriso amaro lo suscita.
Scelta saggia, dunque, messo che una scelta sia stata, visto che la stessa Casini ammette che la nomina di Ciampaglione è stata “ottenuta attraverso una trattativa diretta fatta da alcuni sindaci di centrosinistra soci Cogesa” (Rinnovamento Democratico).
La verità è che la Casini non ha fatto né l’una (rivolgersi ai suoi referenti regionali), né l’altra cosa (fare una lista), perché non aveva e non avevano i “sindaci vicini” i numeri. In realtà non ha fatto proprio niente per difendere il ruolo di Sulmona, visto che all’assemblea non è neanche intervenuta: neanche un accenno di protesta (a meno che uscire dall’aula non voglia per lei dire fare politica), una testimonianza di esistenza in vita, come pure hanno fatto quei sindaci della Lega che si sono tirati fuori da quello che hanno definito un inciucio.
In fondo, avrà pensato, non c’è da preoccuparsi, visto che gli interessi del Cogesa li farà sicuramente valere all’interno dell’Agir, oltre che Ciampaglione, anche il socio aquilano e presidente Pierluigi Biondi. Siamo coperti, come si dice.
Vabbè come politico non è un granché, in compenso come amministratore a due anni dalla sua sindacatura può vantare importanti risultati amministrativi.
Le scuole in sicurezza (ma anche no), la riorganizzazione della macchina amministrativa (ma anche no), insediamenti produttivi (ma anche no), tenuta demografica (ma anche no), Sulmona città territorio (ma anche no). Senza dimenticare i regali della Snam, della Bretella, dell’ospedale di base e così via.
C’è un video che gira di nuovo in questi giorni sul web, un’intervista rilasciata all’emittente Onda Tv in occasione della presentazione della sua candidatura nel 2016, nella quale la Casini annuncia di voler fare di Sulmona una città smart e green, di “mettere mano da subito già da settembre (del 2016) ad Ovidio 2017, di voler affrontare il nuovo piano di zona e soprattutto di voler lavorare sull’accoglienza e il decoro urbano”.
Basta scorrere la cronaca o farsi una passeggiata per la città, per capire come quel sorriso amaro possa trasformarsi facilmente in satira.
Ma perché pensate che lo abbia scritto lei quel documento? Via questo comitato di affari da Palazzo S.Francesco
…andate a casa che fate memo danni!!!! Ve lo chiede la Sulmona che vi ha votato.
Ma quando finirà questa ennesima fallimentare esperienza?
Vabbè tanto all’orizzonte non si vede niente di meglio…
Meglio un commissario
Articolo duro ma concreto. Tuttavia sarebbe meglio non dirottare tutta la paternità del “non fare” su una sola persona, altrimenti si rischia di ricostruire una verginità politica a soggetti che in tutti questi anni ed anche in questa tornata avrebbero potuto e dovuto fare di più per Sulmona ed invece hanno fatto quello che ormai molti qui sono abituati a fare, “vivacchiare” e pensare ai propri interessi.
Ma tanto si sa alle prossime elezioni il popolo saprà(ancora una volta) chi e come votare.
cogesa è roba pratolana! il giocattolo messo in piedi da chi ha visto sfumare l’elezione a Roma ormai si è rotto.
Da due anni i contributi per i disabili, che precedentemente venivano erogati ogni anno, si sono misteriosamente arenati. Dimenticanze? Bandi lasciati scadere?Le famiglie lasciate sole.
bastava leggersi il curriculum,appena un paio di “progettini” per la sanita’ pubblica,
comunita’ montana…solo ed esclusivamente su indicazione politica,quindi nulla di “rischio impresa”,di imprenditori che si mettono in gioco,scommettono su un idea/prodotto, un’avventura,un’impresa appunto con i propri capitali,beni,ecc,ecc naturalemnte e soprattutto rischi,anche se calcolati,prevedibili…la signora e’ un privilegiata,amica,ed amica degli amici che indicano a chi si a chi no:l’incarico…dunque nessun merito per distinzioni,
risultati,ecc.. quindi i sudditi,cosa pretendono? miracoli? Gli illusionisti,per lo spettacolo non hanno i denari quindi per le magie….annunciano comunicati a data futura che sara’ al piu’ presto indicata….