L’autista sbaglia strada e finisce nella Marsica, disagi con la sospensione dei treni Sulmona-L’Aquila

I disagi dei trasporti nell’entroterra abruzzese a volte possono nascondere episodi capaci anche di strappare un sorriso. Ne è un esempio quello accaduto lunedì scorso sulla Valle Subequana quando un autista ha perso la “retta” via per ritrovarsi a forca Caruso invece che a Goriano Sicoli. Ma andiamo per gradi. Questa è la settimana “calda” per la tratta ferroviaria Sulmona-L’Aquila che passa appunto per la Subequana, per via del blocco sancito a favore della manutenzione annuale sulla strada ferrata. Senonché sono stati messi a disposizione, per ovviare alla mancanza dei treni, delle navette Bus Italia con autisti provenienti da fuori regione che non conoscono affatto il territorio se non quel poco che hanno potuto apprendere durante un sopralluogo domenica sera, quasi al buio. L’indomani, ovviamente, l’autista di Forlì invece di girare a sinistra nell’incrocio di Castel di Ieri è andato dritto verso la Marsica recuperando il simpatico errore imboccando il casello autostradale ad Aielli e uscendo a Pratola. A distanza di qualche giorno, però, tutti sembrano aver acquisito una certa dimistichezza sulle strade dell’entroterra, anche le più anonime e prive di adeguata segnaletica dove, per mantenere fede al percorso del treno, le gomme sono costrette a passare. Un’esperienza, la loro, che avrà fine domenica perchè da lunedì il treno tornerà a transitare regolarmente almeno fino a Paganica, che poi per raggiungere L’Aquila si apre un’altra storia, un altro problema.

L’episodio simpatico, tuttavia, non può mancare di sollevare lievi riflessioni perchè tra i disagi che incombono sui paesetti del Centro Abruzzo quello dei collegamenti è tra i più sentiti. Per la Valle Subequana, ad esempio, il collegamento in treno diventa fondamentale soprattutto con la chiusura della vecchia Tiburtina, la strada che costeggia le Gole di San Venanzio (interessata dai lavori per la galleria paramassi almeno fino al 3 agosto), e che costringe a deviare verso Goriano percorrendo la “temibile” Costa. Domenica scorsa una coppia di sposi in limousine, con amici a seguito, ha rischiato grosso a causa della rottura dei freni, il tutto si è risolto al meglio con il mezzo ammaccato appoggiato al guard rail. Qualcuno propone una maggiore sinergia tra gli enti in futuro così da evitare questo tipo di accavallamenti.  Ma le note alla viabilità Subequana non finiscono qui. Il Sirente è ancora “chiuso” a ciclisti e riders che girovagano sulle due ruote che, di questi tempi, danno un sostanziale aiuto all’economia turistica dell’area.

Una chiusura tira l’altra, un lavoro di qua e una manutenzione di là, una viabilità da rifare, un sistema dei trasporti da ripensare, una cultura del mezzo pubblico da sviluppare. Ad oggi le popolazioni dell’entroterra attendono, tra le altre cose, anche questo perchè ai disservizi segue, come diretta conseguenza, l’emorragia dello spopolamento.

Simona Pace

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